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Mark Frechette: una vita ribelle e una morte misteriosa

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Il mistero che si cela dietro la morte di un giovane ragazzo, vittima del successo e di abusi.

Mark Frechette non è un attore molto noto a livello internazionale, forse più nota è la sua vita, o meglio la sua morte. Durante la sua carriera cinematografica recitò soltanto in due film, ma questo gli bastò per diventare molto popolare all’epoca. La questione più curiosa però è il modo in cui riuscì ad arrivare sul grande schermo.

Mark Frechette, la vita

Mark nacque a Boston il 4 dicembre 1947 ed era di origini franco-canadesi. Si pensa che, da bambino, subì molestie sessuali da parte di un sacerdote, Laurence Francis Xavier Brett, all’interno della diocesi di Bridgeport. La sua famiglia, particolarmente credente, ignorò completamente il fatto. L’abuso segnò la vita di Mark per sempre.

Per cominciare lasciò la High School di Fairfield, nel Connecticut. Nel 1966, anno in cui aveva solamente 18 anni, si ritrovò in una situazione che non sapeva gestire: mantenere una moglie ed una figlia. Girovagando tra Boston e New York finalmente riuscì a trovare un lavoro. Iniziò come operaio in una falegnameria di Roxbury, situata nella periferia di Boston. Nella zona, a Fort Hill, vi era una comune guidata da un ex musicista che alla fine degli anni ’50 riuscì ad ottenere una certa notorietà. Il suo nome era Mel Lyman.

Strane tendenze

Questa comune, o clan, era molto particolare. Anche se la si poteva paragonare ad una comune tipica degli hippie in realtà seguiva regole decisamente anti-hippie. Era tutt’altro che pacifista, anzi, incoraggiava la violenza e l’uso delle armi. Inoltre non permetteva l’amore libero e, a causa dei comportamenti, era sempre sotto i riflettori della polizia locale. Questo particolare gruppo pubblicava frequentemente un bollettino dal nome “Avatar”. Mark ne divenne subito un appassionato. Dopo un po’ decise quindi di proporsi come membro del gruppo insieme alla moglie e alla figlia. Ma Lyman rifiutò perché lo considerava un fallito.

La svolta

Nonostante tutto ciò, Mark era destinato a qualcosa di grande, che non avrebbe mai immaginato. Durante l’estate del 1969, Michelangelo Antonioni si trovava in difficoltà perché non era ancora riuscito a trovare l’attore che avrebbe interpretato il protagonista del suo nuovo film “Zabriskie Point”.

Per molto tempo i casting non ebbero buoni risultati. Un giorno però Sally Dennison, una delle assistenti di Antonioni, mentre si trovava per strada, incontrò Frechette che stava litigando animatamente con una donna. Il modo aggressivo con cui Mark condusse la discussione colpì molto Sally, che non esitò a contattare il regista italiano. Per casualità, quindi. Mark si ritrovò a partecipare ad un film di un regista molto importante, pur senza avere nessuna esperienza.

Il film

“Zabriskie Point” è un film molto particolare che tratta della contestazione giovanile degli anni ’60. La trama è incentrata sulla fuga di una coppia di giovani nel deserto. Il ragazzo era ricercato dalla polizia per aver ucciso un agente durante una manifestazione, mentre la ragazza era in cerca di lavoro. La critica e il pubblico si divisero. Gli incassi inoltre furono particolarmente modesti. Guadagnarono 2 milioni di dollari e per la produzione ne erano stati spesi 7. Mark Frechette, nonostante tutto, fu pagato 60.000 dollari come da accordi. Dopo il film tentò nuovamente di entrare nella comune di Lyman e, questa volta, fu ammesso.

Il successo

Nonostante non avesse esperienza nè tantomeno doti particolari, grazie al suo bell’aspetto, Frechette conquistò una certa popolarità. Tra il 1969 e il 1970 lavorò come modello e, successivamente, girò altri due film tra l’Italia e la Jugoslavia. Partecipò al film definito capolavoro del cinema pacifista “Uomini contro” di Francesco Rosi. Infine girò “La grande scrofa nera”. Anche questa volta, come tutte le altre, i compensi andarono nelle tasche di Lyman e della comune.

La caduta

Frechette, a causa del suo passato e della sua vita disordinata, non godeva di ottima salute mentale e a volte soffriva di depressione. Il 29 agosto 1973, insieme ad altri membri della comune, in preda al delirio tentò di rapinare una banca. Ovviamente il colpo fallì e vennero fermati dalla polizia. Un amico di Mark, Christopher Thein, morì durante il conflitto a fuoco. Mentre Frechette e Sheldon Bernhard furono condannati alla reclusione.
Anche se in prigione viveva in buone condizioni, Mark cadde nuovamente in depressione e all’improvviso cominciò a perdere peso. Si sentiva in colpa per la morte dell’amico rimasto ucciso durante la rapina. Poco dopo l’inizio della detenzione Frechette, durante la notte tra il 27 e il 28 settembre 1975, morì. Le cause non sono ancora chiare. Sembrerebbe che la sua morte fu provocata dal peso di un bilanciere di 70 kg sfuggitogli di mano e quindi cadutogli sul collo. La ricostruzione dei fatti non ha mai convinto nessuno e molti credono che Frechette fu deliberatamente “eliminato”.