Dopo l’apertura delle indagini su Massimo Galli per presunti concorsi truccati all’Università degli Studi di Milano, sono emerse alcune intercettazioni in cui emergerebbe che i punteggi siano stati decisi insieme al candidato favorito. Intercettazioni che aggravano la posizione del virologo, già precaria e nota all’interno del Sacco. Secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, infatti, un dirigente dell’ospedale, riferendosi a Galli, avrebbe affermato: “Se va avanti così rischia di finire in galera“.
Massimo Galli indagato: le intercettazioni
“Dobbiamo ragionare, magari in due è meglio che one. Se no (i punteggi, ndr) li metto io alla c…, sperando che non ci siano casini e menate“: stando a quanto emerso, parrebbe che il presidente della commissione giudicatrice del concorso universitario (lo stesso Galli) abbia fatto scegliere i punteggi direttamente al candidato (Agostino Riva) che sponsorizzava nei confronti dell’unico altro concorrente (Massimo Puoti), titolare però di un indice di valutazione H-Index di 50 contro il 25 di Riva.
“Scendi dalla Bianca (la segretaria) e cominciamo a lavorare sull’assegnazione“, avrebbe detto il professore a Riva quando, secondo il verbale, la commissione aveva già terminato i propri lavori. “Adesso i punteggi fatteli vedere dalla Bianca… che possono essere attribuiti a te e a lui per le varie questioni… Però non me lo far dire“, avrebbe continuato.
Massimo Galli indagato, le intercettazioni: l’altro candidato spinto a ritirare la domanda
Un’altra intercettazione mostrerebbe Galli chiedere a Riva come modellare la griglia di criteri e quali lavori inserire. Una situazione che Puoti comprese tanto da ritirare la sua domanda: “Sono riusciti a fregarmi sui titoli… nel senso che una pubblicazione su Science è stata equiparata a una rivista comune.. Riva mette tutti lavori del cavolo dove sei primo nome, però tutti lavori del cavolo“.