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Matteo Salvini chiede controlli nelle moschee: "Ci sono terroristi fra i migranti"

Matteo Salvini

Il leghista Matteo Salvini torna sui fatti di Bruxelles e parla dei migranti in Italia: "I terroristi sbarcano da noi"

Quello che sta accadendo in questi giorni in Medioriente, unitamente ai drammatici fatti di Bruxelles del 16 ottobre, ha riacceso i riflettori su un tema che da anni crea apprensione all’Occidente, il terrorismo. A parlare di questi argomenti e di altri ancora è stato il ministro Matteo Salvini che ha rilasciato alcune interviste interessanti al ‘Messaggero’ e a ‘Il Giornale’.

Salvini e i terroristi tra i migranti: le interviste

Il ministro dei Trasporti torna su un tema che per anni era stato al centro della sua comunicazione politica (e che ultimamente sembrava aver in parte accantonato), quello dei migranti: “Ci sono terroristi nascosti fra di loro” – accusa Salvini “È già successo in passato, terroristi islamici che sbarcano a Lampedusa. Mi hanno accusato di fomentare odio, invece avevo ragione. Quanti altri terroristi sono sbarcati da qui, da Ventimiglia, da Trieste? Se già dovevamo contrastare gli sbarchi illegali, ora dobbiamo farlo di più“. Il riferimento è chiaramente all’attentato di Bruxelles e al killer che arrivò in Europa passando proprio dall’Italia nel lontano 2011.

Salvini e i terroristi tra i migranti: le moschee

Salvini è tornato anche sull’argomento moschee, chiarendo qual è la sua posizione attuale sul tema: “È giusto fermare qualsiasi nuovo permesso di costruzione di moschee e centri culturali camuffati, capire chi finanzia questi luoghi e chi conduce le preghiere. Ora controlli a tappeto. Dio non voglia che anche solo uno tra le decine di migranti rilasciati da alcuni giudici contrari ai decreti del governo, e poi evaporati, si armi di cattive intenzioni“.