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Maturità 2023 e Invalsi: effetto long Covid sugli studenti che non comprendono ciò che leggono

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Uno studente su due non capisce ciò che legge. Matematica e inglese meglio dell'italiano. I giovani non vedono il futuro.

Sono arrivati i risultati del Rapporto Prove Invalsi e Maturità 2023. Come sostenevano gli antichi proverbi, sono “fiori e dolori”. Dal dossier che raccoglie e analizza i dati emerge che un maturando su due non capisce ciò che legge. Mentre la forbice del divario tra Nord e Sud è salita al 23%.

Maturità 2023, Prova Invalsi: uno studente su due non capisce ciò che legge

I compiti delle vacanze quest’anno saranno più duri. I risultati degli esami di maturità rivelano che metà dei giovani italiani alla fine delle superiori non capisce cosa legge. Appena il 51% degli studenti raggiunge almeno il livello base di comprensione di un testo in italiano.

Le analisi e i dati del Rapporto Invalsi 2023 sono dei “cahier de doléances”.

Più stabili i risultati degli alluni delle scuole elementari (primarie), dove comunque un bambino su 3 non ha la competenza base di matematica.

Alle superiori non spaventano matematica e inglese, dove almeno il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022).

Infine, cala il fenomeno della dispersione scolastica implicita, che si verifica quando gli studenti concludono il ciclo di studi senza possedere le competenze di base. Ma i giovani non sanno cosa fare dopo gli studi obbligatori, con conseguente aumento del fenomeno dei Neet).

L’effetto long Covid e le differenze tra Nord e Sud

Il presidente dell’Invalsi Roberto Ricci attribuisce parte di questi risultati all’effetto Covid. “È giusto dire che assistiamo a un effetto long Covid – sostiene – è un’immagine appropriata, si fatica a tornare a livelli pre Covid. Gli apprendimenti sono un continuum, se si inseriscono discontinuità questo finisce per avere un peso”.

Da qui si spiegherebbe anche il divario tra Nord e Sud salito al 23%, in un’Italia dove l’istruzione evidentemente non fornisce pari opportunità e accesso alle tecnologie tra le diverse aree geografiche.

La geografia dell’istruzione mette in luce le contraddizioni del Bel Paese: in alcune regioni del Sud solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge. Ben 2 studenti su 3 non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese.