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Momento di imbarazzo a Washington, senatore chiede del tricolore italiano. Meloni: “Ha molti significati”

meloni Washington bandiera italiana

A Washington, il premier Giorgia Meloni ha risposto in modo sintetico quando le è stato chiesto il significato dei colori della bandiera italiana.

In occasione del suo viaggio a Washington, il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha risposto in modo alquanto sibillino a una domanda di un senatore democratico che si interrogava sul significato dei colori della bandiera italiana.

Meloni a Washington, la domanda sulla bandiera italiana

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, durante la sua visita a Washington, è stata protagonista di un episodio che ha scatenato l’ironia del web. Nella mattinata di giovedì 27 luglio, durante l’incontro tra i leader dei senatori degli Stati Uniti d’America, al presidente del Consiglio italiano è stata posta una precisa domanda. “Cosa significano i tre colori della bandiera italiana?”. A chiederlo, in occasione di una photo opportunity, è stato il senatore democratico Chuck Schumer.

Alla curiosità del democratico, Meloni ha risposto in modo alquanto sbrigativo, asserendo: “Sì sì sì, significano molte cose”.

La discussione è poi finita lì come dimostra il video che ha immortalato l’intera vicenda.

Storia e significato del Tricolore

In realtà, rispondere in modo sintetico alla domanda sul tricolore italiano è piuttosto complesso dato che la bandiera ha una storia che affonda le sue radici nel XVIII secolo, passando dall’Italia monarchica a quella repubblicana.

Sul sito del Quirinale, nel ripercorrere la genesi del Tricolore, si legge che il 7 gennaio 1797 il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decretò che si rendesse “universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.

Le tre bande, come spiegato sempre sul sito del Quirinale, prendono ispirazione dalle bandiere delle repubbliche giacobine sorte nell’Italia post vittorie napoleoniche. “Anche i reparti militari ‘italiani’, costituiti all’epoca per affiancare l’esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese”.

Il Tricolore nella Costituzione

Con il Congresso di Vienna e la Restaurazione, il vessillo venne messo ufficialmente in stand-by, continuando però a essere sventolato durante i “moti del 1891, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa”. Dopo il 1848, il Tricolore ha ricominciato a essere un simbolo nazionale e, nel 1861, con l’Unità d’Italia, è stato confermato bandiera nazionale.

Infine, al termine della Seconda Guerra Mondiale e del ventennio fascista, quando venne alla luce la Repubblica italiana, la bandiera venne decisa tramite decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946. Al momento della redazione della Costituzione, poi, il Tricolore è stato incluso nell’articolo 12 che recita: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.