Emanuele Ruggerone Argomenti trattati
Non è ancora finita la polemica sulla ministra Fedeli, neo titolare dell’Istruzione: non sarebbe solo questione di laurea, non avrebbe nemmeno la maturità.
La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli di nuovo al centro della polemica. Ad attaccarla è stato ancora il giornalista Mario Adinolfi. Dopo avere svelato nei giorni scorsi che il titolo di studio in Scienze Sociali vantato dal ministro non sarebbe una laurea, ma un diploma conseguito in un istituto privato per assistenti sociali. Adinolfi ha affermato che Valeria Fedeli non avrebbe neppure sostenuto l’esame di maturità.
Valeria Fedeli ‘non ha mai sostenuto l’esame di maturità’
“Abbiamo il record mondiale”, ha scritto Adinolfi, “di un ministro della Pubblica istruzione che non solo mente sui propri titoli di studio, non solo non è laureato, ma non ha mai neanche sostenuto quell’esame di maturità che ogni anno agita così tanto centinaia di migliaia di studenti”. A rincarare la dose sono poi arrivati anche alcuni commenti da parte del Movimento 5 Stelle, che rimarcavano come la ministra fosse già “scivolata sul caso del diploma di laurea” e che non si è trattato “di un inciampo o una distrazione”.
“Oltre a non essere in possesso della laurea, Fedeli non ha neppure svolto l’esame di maturità”, scrivono poi i deputati M5S, e se è vero che “i titoli di studio non sono tutto nella vita”, “qui siamo di fronte a un ministro, il titolare dell’Istruzione, che ha mentito sul titolo di studio. Il Miur e il comparto istruzione non meritano anche questa umiliazione”.
La replica della ministra Fedeli: mai dimenticare chi non può permettersi l’università
La replica della ministra Fedeli è arrivata all’inaugurazione del nuovo campus universitario Lumsa di Roma. “Va bene sostenere i migliori”, ha dichiarato, “ma mai dimenticarsi di chi non ha avuto le condizioni per poter partecipare e studiare fino al percorso universitario”. “Credo”, ha proseguito il neo ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, “che il diritto allo studio sia la chiave indispensabile per moltiplicare il benessere creativo e intellettuale, per rendere la società inclusiva”.
In quest’ottica, “affronterò con umiltà e dedizione il mio nuovo incarico, mettendo testa e cuore e pensando sempre agli studenti e alle attese delle loro famiglie: obiettivo importante del mio mandato sarà innovare senza escludere, ascoltare e dialogare senza urlare, procedere senza dividere”.
