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Morta a 2 anni con la febbre a 40, il padre: "Dicevano che era tutto normale"

Ludovica con la madre, Fabiana Fracella

Lo strazio dei genitori della bambina morta a 2 anni con la febbre a 40 e la decisione di chiedere giustizia, il padre: "Dicevano che era tutto normale"

Morta a 2 anni con la febbre a 40, il padre: “Dicevano che era tutto normale”. Lo sfogo di Gianluca, il genitore della piccola Ludovica spirata a Lecce dopo un primo ricovero a Gallipoli, è amarissimo. Il suo e quello di mamma Fabiana: “Mia figlia stava benissimo, ma l’ho persa in pochi giorni. Vogliamo chiarezza. Vogliamo capire se quelle due ore e mezza perse in ospedale siano state decisive. Se nostra figlia si sarebbe potuta salvare“.

“Dicevano che era tutto normale”

Il papà di Ludovica, vuole la verità su quella piccola di Sannicola di Lecce morta a causa di una encefalite virale fulminante all’ospedale cittadino Vito Fazzi. Al Corriere della Sera l’uomo ha detto cosa è successo e cosa crede sarebbe dovuto succedere e non è stato fatto, tanto che lui e la moglie, assistiti dall’avvocato Alessandro Greco, hanno denunciato l’ospedale di Gallipoli. I due ritengono che in quel nosocomio, nel pronto soccorso dove Ludovica era stata condotta, non ci sia stata assistenza doverosa. A Ludovica avevano assegnato un codice verde con una diagnosi di influenza e per un’ora e mezza nessuno avrebbe visitato la piccola. 

Il terribile racconto del papà

Ha raccontato il padre: “Il 26 dicembre Ludovica aveva la febbre a 41. Giunti al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli, ci hanno subito dirottato a quello pediatrico. È stata lasciata sul lettino per un’ora e mezza, senza che le facessero neanche una flebo. Qualsiasi medico si sarebbe allarmato: mia figlia non dava segni di vita, non aveva alcuna reazione, era completamente collassata. Dicevano che era normale, dovuta al virus influenzale”.

La corsa a Lecce e il decesso

E ancora: “L’hanno ‘rivalutata’ solo quando ho iniziato a fare foto e video: hanno provato a farle una flebo, ma avevano difficoltà a trovare le vene perché mia figlia era ormai disidratata. È stato a quel punto che hanno iniziato a preoccuparsi anche loro”. Il trasferimento a Lecce era stato un problema ulteriore: “Volevano che la portassi io. Ho dovuto insistere per ottenere un’ambulanza, ma senza medico a bordo. Dicevano che non era nulla di grave’, tanto da dimetterla con codice verde”. A Lecce, la bambina è stata subito intubata e il 29 dicembre era morta.