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Cade dal lucernario nella piscina vuota, addio a Giovanni Zecchini: è morto dopo 12 anni di calvario

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Giovanni Zecchini, tetraplegico dopo essere rimasto vittima di un incidente, è morto: 12 anni fa, era caduto dal lucernario nella piscina vuota.

Giovanni Zecchini è morto all’età di 25 anni nella struttura sanitaria presso la quale era ricoverato da tempo: oltre un decennio fa, quando aveva appena 13 anni, era caduto dal lucernario nella piscina vuota in fase di ristrutturazione in località Valmarana, restando tetraplegico dopo l’incidente.

Morto Giovanni Zecchini, 12 anni fa cadde dal lucernario della piscina: era tetraplegico dall’incidente

Il ragazzo, originario di Mira, in provincia di Venezia, era salito sul tetto della struttura per gioco insieme ad alcuni amici e stava saltando sopra gli oblò dell’impianto quando il lucernario ha ceduto. Dopo un volo di una decina di metri, Zecchini si è schiantato nella piscina vuota per i lavori in corso, procurandosi ferite estremamente gravi.

Zecchini era sopravvissuto per miracolo all’incidente ma, proprio allora, è cominciato il calvario del ragazzino e della sua famiglia. Nonostante le cure, gli interventi e la riabilitazione, infatti, Giovanni non si è più ripreso ed è rimasto tetraplegico.

La prematura scomparsa del giovane ha profondamente sconvolto la comunità della Riviera del Brenta, già scioccata dall’accaduto in passato. “Un dispiacere tremendo. Un colpo che si aggiunge a quello che i familiari hanno dovuto sopportare. Siamo vicini ai parenti di Giovanni”, ha detto Marco Dori, sindaco di Mira.

La battaglia legale

L’incidente che rese tetraplegico Zecchini si è consumato nella serata del 19 luglio 2012. A seguito della tragedia, la famiglia dell’allora 13enne decise di lottare non solo contro la totale infermità del ragazzino ma di avviare anche una serrata battaglia legale. Il procedimento è andato avanti per un decennio e chiamò in causa anche il sindaco del tempo Alvise Maniero e i tecnici e i responsabili del cantiere.

Dopo l’assoluzione degli imputati, gli avvocati della famiglia Zecchini hanno tentato il ricorso in appello senza successo. Riuscirono a ottenere, infatti, soltanto un risarcimento, versato dall’assicurazione del Comune.