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Morto per infarto, per i medici era solo reflusso: sanitari a processo

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Gli diagnostica un reflusso quando in realtà è un infarto: il medico sarà processato con l'accusa di omicidio colposo perché il paziente è morto.

“È solo reflusso”, ma è morto poche ore dopo per infarto: il medico del in servizio quella notte è stato rinviato a giudizio per l’accusa di omicidio colposo.

Gli diagnostica un reflusso ma muore d’infarto

«È solo una gastrite da reflusso, le prescrivo un gastroprotettore e una dieta leggera»: questa la diagnosi data al Pronto Soccorso a Giuseppe Mura. In realtà l’uomo stava avendo un infarto acuto.

Il dolore lancinante che avvertiva tra l’ombelico e la parte alta dell’addome era stato scambiato per un problema gastrico, e invece era un infarto. Dopo una lunga attesa, è entrato in pronto soccorso alle 22.50 ed è stato dimesso neanche un’ora dopo.

I fatti risalgono a due anni e mezzo fa, precisamente al 25 novembre 2019.

Medico accusato di omicidio colposo

Secondo il pm Vincenzo Barba, l’infarto del paziente era curabile, ma la diagnosi è stata sbagliata. Per questo il medico del pronto soccorso in servizio quella notte è stato rinviato a giudizio per l’accusa di omicidio colposo.

Stando alle indagini dei pm, il medico del pronto soccorso avrebbe male interpretato l’elettrocardiogramma del paziente: era stato giudicato «al limite della norma», ma in realtà presentava due anomalie. Una valutazione più adeguata, la tesi dell’accusa, avrebbe salvato la vita all’operaio romano.