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No vax pentiti, le storie: "Ecco come e perché abbiamo cambiato idea sui vaccini"

No vax pentiti,

Originariamente no vax, quattro cittadini che si sono pentiti di non essersi vaccinati hanno raccontato cosa li ha fatti cambiare idea.

Sono molti i casi di cittadini inizialmente no vax o preoccupati dal vaccino che, diventati consapevoli dell’importanza dell’immunizzazione, spinti dalla necessità del green pass per accedere alla maggior parte dei luoghi della vita sociale e lavorativa o ammalatisi gravemente di Covid, si sono pentiti delle scelte fatte e si sono vaccinati: qui le storie di Marta, Giuseppe, Marco e Vincenzo raccolte da La Stampa.

No vax pentiti, Marta: “Ero disorientata dai cambiamenti sulla campagna vaccinale”

Dipendente di un ufficio di consulenza fiscale, Marta non ha negato che dopo i casi di trombosi post vaccinazione con AstraZeneca “avevo molta paura a vaccinarmi“. Così ha aspettato ed è arrivata l’estate, che ha preferito tenersi libera senza prenotare il vaccino per evitare di rimanere bloccata in città. Ora che però è diventato obbligatorio possedere il certificato verde per lavorare (l’obbligo entrerà in vigore dal 15 ottobre), “ho avuto la spinta finale a vaccinarmi“.

La 28enne ci ha tenuto a specificare di non essere no vax e di non aver mai creduto alle teorie complottiste sul vaccino: “Semplicemente ho assistito a tanti cambiamenti della campagna vaccinale che mi hanno disorientato“. Ha quindi preferito aspettare per capire gli sviluppi fino a quando l’occasione dell’obbligo di green pass l’ha convinta a recarsi all’hub vaccinale.

No vax pentiti, Giuseppe: “Non riuscivo a respirare”

Storia diversa è invece quella di Giuseppe, 62 anni e un tempo convinto no vax. Fino a quando il Covid non lo ha costretto a due mesi e mezzo di isolamento (in casa e mai in ospedale) durante il quale ha accusato tutti i sintomi dell’infezione, dalla febbre alla perdita di odori e sapori fino alle difficoltà a respirare.

Da persona che si chiedeva “chissà cosa hanno messo nel vaccino“, sentiva in tv i casi di morti sospette e aveva paura, dopo aver provato sulla sua pelle i rischi del Covid, è diventato quasi un testimonial dell’azienda sanitaria della sua zona. Questo il suo appello: “Mi vergogno di aver pensato quelle cose e dico a tutti: vaccinatevi, e di corsa“.

No vax pentiti, Vincenzo: “Non fate i miei errori”

Simile ma più grave la vicenda che ha coinvolto Vincenzo, intubato in terapia intensiva dopo aver contratto il virus. Da negazionista che non credeva nell’efficacia dei vaccini e ha commesso l’errore di non vaccinarsi, è arrivato a girare un video durante il ricovero per appellarsi ai no vax: “Il Covid esiste ed è bruttissimo. Vaccinatevi, non fate come me che ho sbagliato tutto“.

L’uomo, 48 anni, sovrappeso e diabetico (caratteristiche che aggravano la contrazione del Covid), non credeva alla pericolosità del virus che aveva sempre considerato una semplice influenza: “E invece eccomi qui, ancora senza fiato in un letto d’ospedale“.

No vax pentiti, Marco: “Coma e dolori atroci”

Anch’egli no vax pentito dopo essersi ammalato di Covid ed essere finito in terapia intensiva, Marco ha raccontato che durante il ricovero “non avevo neanche la forza di parlare e i medici mi aprivano gli occhi per controllare le mie condizioni“. Anche la moglie, che aveva scelto di non vaccinarsi, è stata ricoverrata un mese in ospedale.

Operaio di 57 anni alla ArcelorMittal, l’uomo non si era immunizzato perché insospettito dai rischi della vaccinazione ed era convinto che il virus non lo avrebbe mai contagiato. Di qui il suo appello agli scettici: “Vaccinatevi, perché da un momento all’altro questa bestia ti cambia la vita“.