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Nome troppo particolare, genitori convocati dalla procura

Nome particolare per bambini

Due genitori scelgono per la propria figlia il nome Blu ma per la Procura è troppo particolare perché non corrisponde al sesso.

In un periodo storico dove la differenza di genere sembra essere roba d’altri tempi, fa scalpore il caso di una coppia di genitori che si sono visti rifiutare dalla Procura il nome scelto per la loro figlia perché “il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso”. Vittoria e Luca avevano infatti deciso di chiamare la figlia Blu ma ora rischiano che sia un giudice a decidere il nome della bambina. La coppia promette battaglia in tribunale.

Blu, nome troppo particolare

Un anno fa Vittoria e Luca si sono recati all’anagrafe di Milano per comunicare il nome della figlia appena nata. “Si chiamerà Blu”, avevano dichiarato entusiasti i due neo genitori. Ma fin da subito sono cominciati i problemi. Il personale amministrativo ha dapprima messo in guardia Vittoria e Luca sul fatto che il nome sarebbe potuto essere contestato e poi ha inviato una segnalazione in Procura.

“Ma è passato oltre un anno. Pensavamo che tutto fosse a posto. Invece, abbiamo avuto la brutta sorpresa. Giovedì dovremo andare in tribunale a Milano per conoscere la decisione del giudice, che si aspettano da noi un nuovo nome, da mettere prima di Blu. Cosa che non abbiamo intenzione di fare” rivelano i due genitori sulle pagine de La Repubblica.

La magistratura contesta il nome Blu in base all’articolo 35 del Dpr 396/2000, che stabilisce che “il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso“. Tutta questa precisione però lascia un po’ perplessi, soprattutto in un periodo storico dove diverse persone hanno ottenuto il cambio di sesso sulla carta d’identità anche se non operate.

Procura ai genitori: cambiate il nome

“Considerato che si tratta di nome moderno legato al termine inglese Blue, ossia il colore blu, e che non può ritenersi attribuibile in modo inequivoco a persona di sesso femminile, l’atto di nascita deve essere rettificato” si legge nella lettera di convocazione in tribunale che i genitori hanno ricevuto. Se Vittoria e Luca non decideranno di cambiare nome alla figlia, o se non anteporranno un altro nome prima di Blu, saranno i giudici a stabilire d’ufficio come la piccola dovrà chiamarsi.

Ma “la questione del nome è molto grande, dietro la scelta di un nome si nascondono principi molto più grandi che sono quello della libertà, dell’identità e del rispetto dell’identità” sottolinea un’altra mamma sempre a La Repubblica, che proprio in questi giorni si è vista ugualmente contestare il nome Blu per la sua terzogenita. Nel suo caso però il pm ha rinunciato al ricorso ed il giudice ha confermato il nome.

Altri casi di nomi “senza sesso”

I genitori di Blu sottolineano che esistono tanti casi di nomi che possono essere declinati sia al maschile che al femminile. “Andrea, che in greco significa uomo, è accettato come nome femminile. Non si vede perché Blu non sia accettato. Oltretutto la figlia di Beyoncé si chiama Blu. Così una bambina di Genova, e anche una trentenne che abita sempre in Liguria. Di Blu in Italia ce ne sono tante e sembra si chiamasse così anche la figlia di Rossella O’Hara” precisa a La Repubblica il padre della piccola a cui la Procura vuole cambiare nome.

Ma c’è anche un’altra Blu in Italia, una quarant’enne che vive a Roma figlia di “una hippy che amava il mare”, la quale assicura: “Questo nome mi ha connotato e mi ha fatto notare sempre positivamente”. Sempre a La Repubblica, che ha lanciato questa notizia, Blu racconta: “Questo nome mi ha favorito, mi ha regalato una carica di simpatia e di empatia con tutti”.