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Omicidio Khrystyna Novak: condannato il vicino che le sparò alla testa

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Omicidio Khrystyna Novak: condannato il vicino che le sparò alla testa

Per l’omicidio Khrystyna Novak è arrivata la sentenza: è stato condannato Francesco Lupino, suo vicino, che le sparò alla testa “solo per spaventarla”.

Omicidio Khrystyna Novak: condannato il vicino che le sparò alla testa

La condanna è alla fine giunta: carcere per Francesco Lupino, l’uomo di 49 anni che ha ucciso con un colpo di pistola alla testa la 29enne Khrystyna Novak.

Al processo ci sono stati anche il fidanzato di Khrystyna come parte civile, assieme all’avvocato Gabriele Dell’Unto e all’associazione Penelope con l’avvocato Daica Rometta.

La storia dell’omicidio Novak

Il motivo dietro l’omicidio Novak sarebbe Ail timore che la 29enne potesse denunciarlo. Aveva scoperto che era stato lui a incastrare il fidanzato Airam Gonzales, facendolo arrestare dalla polizia per spaccio.

Lo stesso spaccio che Airam e Francesco stesso avevano dato vita insieme, ma che Airam aveva interrotto all’improvviso.

Nel tentativo di denunciarlo, Francesco le spara con un colpo di pistola alla testa. Il cadavere di Novak verrà trovato il 20 maggio 2021, a Castelfranco di Sotto (Pisa), sei mesi dopo la sua scomparsa, avvenuta il 2 novembre 2020. 

Nel frattempo lui è stato arrestato, e in sua difesa, riferì una serie di versioni di quanto accadde quella sera nell’appartamento della sua vicina di casa, tra cui quella di “volerla solo spaventare”.

La condanna per l’omicidio Novak

Se la prima proposta è stata di condannare Francesco Lupino a 29 anni, la corte d’Appello di Firenze ha deciso una riduzione della pena a 24 anni, anche se:

“ciò che è certo che a sparare fu proprio lui puntando la pistola contro Khystyna e premendo il grilletto: un colpo alla testa che non ha lasciato scampo alla 29enne.”