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Caso Saman Abbas, annunciata la sentenza: “Padre e madre (latitante) condannati all’ergastolo”

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Arriva la sentenza per l’omicidio di Saman Abbas: i genitori della vittima sono stati condannati all’ergastolo, lo zio a 14 anni, assolti cugini.

A poche ore dal pianto sfoggiato in aula in presenza dei giudici della Corte di Assise di Reggio Emilia da Shabbar Abbas, è arrivata la sentenza del processo sull’omicidio di Saman Abbas: il padre e la madre (ancora latitante) della ragazza sono stati condannati all’ergastolo, lo zio dovrà scontare 14 anni di carcere mentre i cugini della 18enne di origini pachistane brutalmente uccisa sono stati assolti.

Omicidio Saman Abbas, sentenza: ergastolo per il padre e la madre, 14 anni allo zio, assolti i cugini

Ergastolo per il padre Shabbar Abbas e per la madre Nazia Shaheen, che ancora oggi risulta essere latitante. Quattordici anni di carcere allo zio Danish Hasnain. Assolti, invece i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Per i due ragazzi, è stata ordinata l’immediata liberazione. È stata questa la sentenza emanata dalla Corte di Assise di Reggio Emilia nell’ambito del processo incentrato sull’omicidio di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni scomparsa nella primavera del 2021 il cui cadavere è stato trovato a novembre 2022. La decisione è stata annunciata dopo quasi cinque ore di camera di consiglio.

Dopo il pronunciamento, i cugini di Saman sono scoppiati in lacrime e hanno abbracciato i loro avvocati nell’apprendere dell’assoluzione. I due erano detenuti sin dal giorno dell’arresto avvenuto all’estero. Il padre della vittima, invece, ha lasciato l’udienza senza proferire parola.

Saman simbolo di violenza contro le donne

Saman Abbas avrebbe compiuto 21 anni ieri, lunedì 18 dicembre. Oggi, martedì 19, è arrivata la prima sentenza sul caso con la quale si è cominciato a dare un punto alla tragica storia della giovane pachistana che amava farsi chiamare “italian girl”.

La vittima, nata il 18 dicembre 2002 nel villaggio di Mandi Bahauddin, è stata ammazza a 18 anni nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. La famiglia della ragazza si era trasferita nel paese per dedicarsi alla coltivazione della frutta.

Saman, l’ennesima vittima di troppe vittime, è diventata simbolo della violenza contro le donne e incarna la necessità della società contemporanea di lottare contro una concezione antica e distorta di famiglia, intrisa di costrizioni, soprusi e controllo.