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Con lo scoppio della pandemia da Covid-19 il mondo si è fermato. La frenesia di tutti i giorni è stata assopita e la monotonia è diventata una costante in giornate che apparivano l’una uguale all’altra. L’animo avventuriero e curioso di molti è stato messo a tacere, in attesa di ritornare a viaggiare e scoprire il mondo. Dopo le denunce di Assoturismo, l’Onu segnala un ingente crollo del turismo generato dall’emergenza coronavirus. Il turismo internazionale, infatti, potrebbe perdere oltre 4mila miliardi negli anni 2020 e 2021.
Onu, perdita ingente per il turismo internazionale a causa del Covid-19
Un rapporto congiunto dell’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto) delle Nazioni Unite e della Conferenza sul commercio e lo sviluppo (Unctdad) attesta una consistente perdita nel settore del turismo. Il prolungato lockdown, i numerosi divieti e le molte limitazioni a lungo hanno costretto i cittadini di tutto il mondo a restare chiusi in casa, rinunciando a qualsiasi viaggio.
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Mentre in molti stanno organizzando le proprie vacanze estive, riassaporando finalmente un clima di normalità e spensieratezza, il turismo ha ancora bisogno di ripartire. Lo ha evidenziato anche Zurab Pololikashvili, il segretario generale dell’Unwto. Pololikashvili, infatti, ha dichiarato: “Il turismo è un’ancora di salvezza per milioni di persone”. Quindi ha sottolineato: “Promuovere la vaccinazione per proteggere le comunità e sostenere la ripartenza in sicurezza del turismo è fondamentale per recuperare posti di lavoro“.
Onu, perdita per il turismo internazionale a causa della pandemia: voli cancellati e viaggi annullati
La pandemia ha fermato i viaggi aerei internazionali per gran parte del 2020, comportando una rilevante perdita economica pari a 2.400 miliardi di dollari nel turismo e nei settori correlati.
Il rapporto dell’Onu, inoltre, delinea una stima analoga prevista per il 2021. I danni complessivi potrebbero quindi superare i 4.000 miliardi di dollari. L’Unwto prevede che il turismo internazionale non riuscirà a raggiungere i livelli antecedenti alla pandemia prima del 2023.
Onu segnala crollo del turismo: l’Italia prova a ripartire
A fine giugno 2020 le prenotazioni degli italiani per l’estate erano pari al 44,7%, che salgono al 54,7% esattamente un anno dopo. Anche gli stranieri iniziano a ripopolare le nostre città, nelle isole e sulle spiagge. Il Green Pass e i voli Covid tested, le vaccinazioni e l’allentamento delle misure hanno facilitato l’ingresso nel nostro Paese, almeno per i cittadini europei.
Le strade, i canali e gli alberghi del centro storico di Venezia tornano a riempirsi. Tra Salento e Gargano, invece, ci si prepara a un agosto sold out. Assalto anche in Sicilia, in particolare nelle sue isole Covid free: negli aeroporti di Palermo e Catania sono attesi tra giugno e settembre quasi 6 milioni di passeggeri, il doppio rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. I turisti, inoltre, tornano a fare le code anche davanti ai musei di Firenze.