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Orinatoio a forma di bocca di donna in palestra: le accuse e la replica

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Gli orinatoi dei bagni maschili sono opere d'arte, ma la denuncia arriva dopo anni da una donna

Dopo il caso della modella in bikini, ricoperta di cioccolato, esibita nel buffet di un hotel, un altro episodio simile esplode sui social. Ancora una volta è il tema della donna oggetto ad animare il dibattito. La foto di un vespasiano in una palestra di Torino ha scatenato la discussione.

Orinatoio a forma di bocca di donna in palestra

La denuncia è della vocal coach Greta Squillace, ex vincitrice di The Voice of Italy. Ancora una volta è dai social che parte l’accusa, con tanto di indignazioni, giustificazioni e poi le scuse forzate nel finale.

Greta ha documentato quanto accaduto nei bagni maschili della palestra McFit di Torino. Un dettaglio fotografico mostra orinatoi a forma di bocca di donna.

Lo scatto è accompagnato dal suo messaggio:

“Una palestra con gabinetti a forma di bocca di donna nei bagni maschili. Mi viene in mente la serie di commenti inappropriati che questi stimoleranno… Se fossi in voi, proverei vergogna”.

La risposta ironica della palestra scatena la bufera

Il post di Greta Squillace è diventato subito virale, tanto che chi gestisce i social della filiale McFit ha pensato bene di replicare con ironia.

“Sentiti sempre libera di urinare in quelli delle donne. Spread the love (tradotto: diffondi amore, ndr)”.

Insomma, pure sbeffeggiata, col risultato che l’indignazione degli utenti si è amplificata ulteriormente.

A quel punto, una volta sfuggita di mano la situazione, è intervenuta la catena delle palestre, giustificando “l’elemento di arredamento” come “opera d’arte”.

 

La replica: “Orinatoi opere d’arte”

“Quel modello è presente in alcune nostre palestre costruite tra il 2017 e il 2019 circa. Quelle più recenti hanno degli orinatoi a muro di forma tradizionale. Sono opera di Meike van Schjinde, un designer olandese che li ha progettati nel 2004 in occasione della Giornata mondiale dei servizi igienici con lo scopo di portare l’attenzione sul fatto che milioni di persone nel mondo non hanno accesso a impianti sanitari. Nei nostri centri ricerchiamo uno stile particolare e questi oggetti sono considerati elementi di arredamento caratterizzanti i nostri ambienti”.

Le opere cui fa riferimento la replica di McFit sono diventate celebri negli anni del 2000 con il nome “The Kisses urinal” e costano più di 1000 euro, acquistabili in serie anche sui canali e-commerce. Sono stati anche elementi di scena di film “Storage Wars” e “Rock of Ages” con Tom Cruise.

Ancora oggi sono elementi di arredo in molti alberghi e esercizi commerciali in tutto il mondo, come il Goldman 25hours Hotel di Francoforte e il bar club Belushi di Parigi.

Il punto è che quegli orinatoi erano nei bagni maschili da anni. Solo un caso ha voluto che dentro ci sia finita una donna. Ed è stata una donna a denunciare. Possibile che nessun cliente di sesso maschile abbia pensato in tanti anni anche solo di chiedere delle spiegazioni?