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Padre-orco abusa della figlia minorenne: condannato dal tribunale di Siena

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Il tribunale di Siena ha condannato a nove anni e nove mesi un uomo di 74 anni: il padre-orco ha abusato della figlia minorenne per anni.

Padre-orco abusa sessualmente della figlia minorenne per anni: l’incubo vissuto dalla vittima si è concluso con una condanna a nove anni e nove mesi emanata dal tribunale di Siena nei confronti dell’uomo.

Padre-orco abusa della figlia minorenne: condannato dal tribunale di Siena

La drammatica vicenda si è consumata in provincia di Siena dove un uomo è stato accusato di aver abusato sessualmente di sua figlia. Gli abusi, reiterati nel tempo, hanno avuto inizio quanto la vittima era ancora minorenne. Il soggetto è stato condannato dal tribunale di Siena a scontare nove anni e nove mesi di reclusione per maltrattamenti e violenza sessuale.

A essere condannato è stato un uomo di 74 anni, residente in Toscana, che avrebbe più volte stuprato la figlia, oggi 24enne. Gli episodi di violenza sono avvenuti in un arco temporale compreso tra il 2013 e il 2017, ossia quando la ragazza non aveva ancora compiuto la maggiore età.

Alla luce di quanto riferito dall’accusa, il padre mostrava attenzioni morbose e profonda gelosia nei confronti della figlia ed escogitava ogni genere di strategia per trascorrere del tempo con lei e abusarne.

Le minacce di morte e i maltrattamenti

All’epoca delle prime violenze, la vittima allora 14enne non riuscì a denunciare il genitore poiché terrorizzata dalle minacce che le venivano sistematicamente rivolte. La procura ha riferito che la ragazza veniva continuamente picchiataquando si rifiutava di assecondare l’uomo.

“Mi sono sempre chiesta perché fosse successo proprio a me”, ha detto la ragazza in sede processuale, secondo quanto riportato dal quotidiano La Nazione. “Nessuno si merita una cosa del genere. Da quel momento, mi sono sentita la persona più schifosa del mondo. Mi ha devastato, ha poi detto che se solo avessi parlato mi avrebbe fatto fuori. Ho tentato tante volte di farla finita. Perché la mia testa mi diceva che tanto, se non l’avessi fatto io, prima o poi, l’avrebbe comunque fatto lui”.

In considerazione di quanto scoperto dagli investigatori, il soggetto non maltrattava solo la figlia ma aggrediva spesso anche la moglie. L’intera famiglia, quindi, era solita vivere in un perenne stato di terrore.

Nonostante il silenzio della ragazza, nel corso delle indagini, è emerso che diverse persone erano a conoscenza delle atrocità che si verificano tra le mura domestiche del condannato. Gli investigatori, infatti, hanno raccolto significative testimonianze di amici, parenti e anche un ex fidanzato della vittima.

La colpevolezza del 74enne, poi, è stata dimostrata anche da messaggi espliciti che inviava alla figlia tramite WhatsApp.