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Palermo, una pensilina alla fermata dell'autobus per aiutare i bisognosi

Pensilina solidale

Marcello Fanoaltea, animatore che ha perso il lavoro per la pandemia, ha deciso di creare una pensilina solidale per i bisognosi alla fermata del bus.

Marcello Fenoaltea è un animatore che si è sempre dedicato all’intrattenimento dei bambini, ma che ha perso il lavoro a causa della pandemia. Ha deciso di creare una pensilina solidale per i bisognosi alla fermata dell’autobus di Via dell’Uditore a Palermo. 

La pensilina solidale di Palermo

Marcello Fenoaltea è un animatore che ha perso il lavoro a causa della pandemia. Nel 1997 aveva ridato vita alla Città dei Ragazzi a Palermo. Quando la pandemia è iniziata Marcello ha smesso di lavorare e vive con il reddito di cittadinanza, ma non riesce a stare chiuso a casa. “Devo sentirmi utile” ha raccontato l’animatore a Fanpage.it. Da questo l’idea di trasformare la pensilina della fermata dell’autobus in un punto di ristoro per i bisognosi. “Vado a fare la spesa e compro qualcosa anche per gli altri poi lo lascio nella pensilina per chi ne ha bisogno” ha spiegato. Marcello tiene molto al suo progetto, se ne occupa costantemente e cura la manutenzione nei minimi dettagli. Si prende cura anche del suo quartiere. “Ho riverniciato le panchine prima di mettere anima e corpo in questo progetto che ora, dopo esser diventato di dominio pubblico, sta esplodendo in tutta Italia” ha raccontato. Qualche attività commerciale ha deciso di aiutarlo, offrendo la colazione da andare a ritirare al bar o mettendo a disposizione del cibo.

Mi cercano per replicare quest’idea ovunque. Mi hanno scritto dalla Puglia per iniziative simili da realizzare e mi stupisce un po’ tutto il clamore attorno a una cosa così semplice. Sembra che stia aiutando a scoprire l’amore per il prossimo. Per me è una cosa scontata. Da tutte le parti d’Italia mi hanno cercato per delle donazioni e io sono contento che funzioni, sono felice di far conoscere la bellezza e l’umanità del quartiere Uditore in tutto il Paese. Tutto questo entusiasmo mi porta a chiedermi come mai io che vivo con il reddito di cittadinanza riesca ad arrivare dove chi ha mezzi più importanti dei miei ed esposizione mediatica non arriva. Ogni giorno vado a fare la spesa e compro qualcosa anche per gli altri. Se lo faccio io che sono un cittadino come gli altri, per chi ha davvero potere dovrebbe essere una passeggiata, no?” ha raccontato. Questa pensilina per lui rappresenta un punto di partenza per una rivoluzione solidare. “C’è sempre altro da fare” ha spiegato. “C’è qualcuno che mi ha chiesto piatti e bicchieri. Siamo oltre la fame, ormai. Comprare piatti e bicchieri significa togliere soldi alla spesa quotidiana. C’è chi mi ha chiesto vestitini per bambini: la richiesta è stata così importante che ho deciso di portare proprio oggi del vestiario da lasciare alla mia pensilina” ha aggiunto.