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Pd, Elly Schlein parla per la prima volta in conferenza stampa: "Siamo preoccupati per il Pnrr"

Schlein Elly

Prima conferenza stampa per la neo segretaria del Pd Elly Schlein: l'attacco al governo Meloni su migranti e Pnrr

Prima conferenza stampa per la neo segretaria del Pd Elly Schlein. Ha parlato per più di un’ora e mezzo di diverse tematiche: maternità surrogata, migranti e Pnrr tra le altre. Vediamo nel dettaglio la posizione presa su ciascuna di esse.

Contro il Governo su migranti e Pnrr

All’inizio un po’ imbarazzata, solo verso la fine Schlein ha dichiarato che il Nazareno voterà no agli ordini del giorno del M5s e dei rossoverdi contro l’inceneritore. Ha poi annunciato che il prossimo 25 aprile presenzierà la manifestazione di Milano e che domani si riunirà a Riano in onore di Matteotti, lì dove fu trovato il corpo dell’onorevole. Non è mancato l’attacco al governo, che definisce «campione mondiale di scaricabarile». Sul Pnrr e sui migranti. «Vogliono importare il modello ungherese, questi provvedimenti sono peggio dei decreti Salvini. Spero che Meloni abbia capito di aver detto una bugia quando ha affermato che la protezione speciale c’è solo in Italia» ha commentato Schlein, non escludendo tuttavia un confronto diretto con Meloni: «Se sarà utile, personalmente sono disponibile». Meno sciolta è la parlantina della neo segretaria quando si arriva a parlare del termovalorizzatore, e mette le mani avanti: «Io posso rispondere da quando sono stata eletta segretaria, non di quello che è stato fatto prima». Messa alle strette dalla terza domanda sullo stesso tema, Schlein allora dichiara: «Immagino che voteremo contro. Questo non vuol dire che non continueremo il dialogo con le altre opposizioni con un approccio pragmatico e uno spirito unitario».

Il confronto, un compromesso accettabile e necessario

Dichiaratasi poi a favore della maternità surrogata, la leader dem imposta il suo intervento su una volontà di confronto interno: «Siccome esistono sensibilità diverse anche all’interno del partito, mi impegno a promuovere un confronto. Del resto, ereditiamo scelte già fatte e non è su questo terreno che si misura la nostra strategia».