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Pensioni, verso quota 103: chi potrà lasciare il lavoro nel 2023?

Il ministro Giancarlo Giorgetti

Pensioni, verso quota 103: chi potrà lasciare il lavoro nel 2023? La nuova misura che risente molto della scarsezza di fondi a disposizione: un miliardo

Pensioni, si va verso quota 103, ecco chi potrà lasciare il lavoro nel 2023. Si starebbero limando i dettagli per la riforma-ponte che dovrebbe scongiurare il ritorno della legge Fornero e lo si sta facendo con l’ennesima “quota” di approdo per finire di lavorare, molto improntata sull’età anagrafica. Fino al 31 dicembre sono previste le proroghe ad Opzione donna e Ape Sociale ma la legge di bilancio ha un limite di destinazione fondi. E di quelli circa 30 miliardi per la crisi energetica ed il caro-bollette non si toccano.

Pensioni, verso quota 103, come funzionerebbe

D’altra parte di avvicina lo spettro del ritorno all’età pensionabile da 67 anni. Ricordiamo l’equazione: 67 anni e 20 di contributi per la pensione di vecchiaia oppure 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica. E la soluzione in arrivo per fare ponte sul 2023 cercata dal dicastero di Giancarlo Giorgetti? Lasciare il lavoro in anticipo con 62 anni d’età e 41 di contribuzione, per il solo 2023, oppure sfruttando Opzione donna e Ape sociale.

Un miliardo o poco più per attuarla

L’indicizzazione degli assegni previdenziali del 7,3% non consente altre manovre e per trovare una misura che superasse l’attuale Quota 102 c’era poco più di un miliardo. Ma quanto costerebbe questa combo “62+41”, cioè Quota 103”? Il Sole 24 ore dice che “dovrebbe avvicinarsi ai 700 milioni, rendendo così possibile la destinazione della restante fetta della dote al prolungamento di un anno di Opzione donna, che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata con il ricalcolo contributivo dell’assegno, e dell’Ape sociale”.