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Leopolda, chiude Renzi: "Ripartiamo insieme"

leopolda Renzi

A Renzi è spettato il compito di chiudere la Leopolda. In un lungo discorso ha toccato tantissimi temi. Ad ascoltarlo una platea gremita.

Platea esaurita e maxischermi all’esterno. Così Matteo Renzi ha chiuso la Leopolda: “Il governo sta sfasciando il paese”. Sottolineata la grande affluenza, nonostante le campagne di odio: “Ci hanno buttato quintali di fango addosso, non ci hanno sporcato l’anima ma ci hanno fatto male”. Prossimo appuntamento fissato per il 25 ottobre 2019.

Leopolda, l’intervento di Renzi

A Matteo Renzi è spettato il compito di chiudere la Leopolda. Lo ha fatto davanti a tantissima gente accorsa per ascoltarlo. Grande successo quindi per questa edizione, successo che Renzi ha voluto rimarcare: “C’è stata più gente rispetto alle altre edizioni malgrado la campagna di odio contro di noi. Ci hanno buttato fango addosso. Non ci hanno sporcato l’anima ma ci hanno fatto male. Non risponderemo all’odio con odio”.

“Quando sono andato da Fazio per dire no all’accordo con i 5 stelle volevo difendere l’anima di quello che siamo. Sarebbe stato un accordo vantaggioso, ma la politica non è solo potere e nomine. Torneremo al governo senza populismi di destra o di sinistra”. Renzi ha poi fatto un riferimento anche all’alleanza
giallo-verde: “Stanno insieme, fanno finta di litigare ma stanno insieme”. Poi una critica allo Stato etico: “Ti do il bonus ma lo spendi come dico io. La domenica qualcuno lavora e qualcuno no, c’è un problema con le commesse del centro e non con gli autisti dell’autobus che ti portano alla partita. La parola ‘etico‘ è bella ma qui si rischia di cancellarne un’altra: ‘legalità’. Grillo – ha continuato – ha fondato una carriera sull’essere pagato in nero. Il condono edilizio di Ischia, il quarto in 20 anni. Non c’è una manina della Lega, c’è una manona”.

Mercati e promesse non mantenute

“I mercati balleranno quando arriverà il parere della Commissione europea sulla manovra e chi ne pagherà le conseguenze saranno quelli che devono fare un mutuo o un fido. Fermatevi finchè siete in tempo, state sfasciando i conti e non state mantenendo le promesse elettorali. ” Parole fortissime quelle di Matteo Renzi, che ha proseguito: “Avevano detto che avrebbero dato 780 euro a chi non ci arrivava. La promessa vale 64 miliardi di euro e loro di risorse aggiuntive hanno stanziato 6 miliardi
e mezzo. Non lo dice nessuno però. Girerò nel nord est perchè voglio vedere in faccia gli imprenditori a cui stanno facendo questo”. Poi un riferimento al problema dell’immigrazione: “Ci hanno fatto credere che il problema fosse l’immigrazione, ma in realtà è l’illegalità“.

“Noi siamo quelli che restano, che continuano a crederci, ma non basta. Bisogna avere il coraggio di partire per cose nuove. Non abbiamo parlato del congresso del Pd. Lo abbiamo vinto due volte e due volte ci hanno colpito con il fuoco amico. Noi daremo a chi vince il rispetto che non abbiamo ricevuto”. Renzi ha proseguito con un riferimento ai comitati civici, concludendo: “I comitati civici hanno bisogno di una rete ma anche di un contatto umano, e quelli a cui sto antipatico valgono doppio. Noi non ci rassegniamo a un futuro di mediocrità, alla cialtronaggine di questo governo. Mettiamoci in cammino e andiamo avanti tutti insieme”.

Le personalità del mondo politico

Presenti all’incontro diversi esponenti del mondo politico. Maria Elena Boschi, il capogruppo del Senato Andrea Marcucci, il vicepresidente della Camera Ettore Rosati e il sindaco di Firenze Dario Nardella.

All’interno dei tre giorni della Leopolda altrettanti ospiti sono intervenuti. Matteo Richetti è statto accolto con qualche mugugno ha causa del suo allontanamento da Renzi:”Mi auguro che il Congresso non venga rinviato, il popolo del Pd chiede una ripartenza”. Una domanda su cosa ne pensi quando Renzi dice che non è questione di scegliere tra Minniti e Richetti: “Ha ragione, il Pd ha un serio problema di linea politica e serve un momento di chiarimento di tutto: lavoro, immigrazione, Europa”.