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Venezuela, Di Maio: "Via diplomatica per arrivare a nuove elezioni"

Venezuela, Di Maio: "Processo che porti a nuove elezioni"

Il vicepremier: "Non riconosciamo Guaidó e neppure Maduro. Il cambiamento lo decidono i venezuelani".

Intervenendo alla Camera dei Deputati Luigi Di Maio ribadisce la linea del governo in merito alla crisi in Venezuela. Il vicepremier, confermando in sostanza il concetto espresso dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, sottolinea: “Visto che siamo già stati scottati dalle ingerenze in altri Stati non vogliamo arrivare al punto di riconoscere soggetti che non sono stati votati. Per questo motivo non riconosciamo Guaidó e neppure Maduro. Per questo l’Italia continua a perseguire la via diplomatica e di mediazione con tutti gli Stati per arrivare ad un processo che porti a nuove elezioni ma senza ultimatum e senza riconoscere soggetti che non sono stati eletti”. Lo riferisce l’Ansa. Il presidente dovrà quindi essere eletto dal popolo: “Il cambiamento lo decidono i venezuelani”.

Guaidó: “Un’altra Libia non è possibile”

Di Maio risponde così allo stesso Guaidó. L’autoproclamato presidente del Venezuela, in un’intervista al Tg2, ha infatti replicato in maniera esplicita a Di Stefano accusandolo di non conoscere bene la situazione. “Invito il sottosegretario agli esteri a informarsi. Un’altra Libia qui non è possibile. Il 90% della popolazione vuole il cambiamento”, le parole del leader dell’opposizione. Guaidó chiede all’Italia “di fare la la cosa corretta perché i giorni qui si contano in vite che si perdono”. Il quadro della situazione in Venezuela è drammatico: “Maduro ha perso il controllo del paese e la popolazione sta soffrendo: la gente ha bisogno di cibo e medicine. Ci sono 70 giovani assassinati in una settimana dal faes, le forze speciali di polizia, e 700 persone in carcere, delle quali 80 minorenni”. Nella giornata di giovedì 31 gennaio l’Europarlamento ha votato una risoluzione che lo riconosce come presidente legittimo a interim: “E’ stata molto importante, sono sicuro che nei prossimi giorni anche gli esecutivi di ogni Paese daranno il loro appoggio alla democrazia e alla Costituzione del Venezuela”.