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Salvini, sì alla cittadinanza per Ramy: "E' come se fosse mio figlio"

Matteo Salvini

La maggioranza di governo premeva per concedere a Ramy la cittadinanza italiana. Dopo un primo "no", Matteo Salvini cambia idea.

Dopo una prima chiusura, Matteo Salvini annuncia che Ramy, lo studente 13enne di origine egiziana che ha chiamato i Carabinieri durante il sequestro dello scuolabus a San Donato Milanese, riceverà la cittadinanza italiana “per il suo atto di coraggio”. Ad auspicare che si arrivasse a questa decisione anche Luigi Di Maio.

“Non ci sono gli elementi”

Matteo Salvini ci ripensa. “Non ci sono gli elementi per concedere la cittadinanza. Per dare le cittadinanze ho bisogno di fedine penali pulite. Non parlo dei ragazzini di 13 anni ma non fatemi dire altro” aveva infatti anticipato il ministro dell’Interno, parlando del caso dello studente “eroe” di origine egiziana che era a bordo dello scuolabus sequestrato mercoledì 20 marzo 2019 alle porte di Milano.

Stando ad indiscrezioni, dopo alcuni approfondimenti il Viminale avrebbe infatti riscontrato alcuni episodi a carico del padre del giovane, tra cui reati contro il patrimonio, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina come riporta ilcorriere.it.

A seguito di tali dichiarazioni, però, sul caso era intervenuto anche Luigi Di Maio che, pur precisando che lo ius soli non fa parte del contratto di governo, sottolineava: “Su Ramy confido in una rapida risoluzione per quanto riguarda la cittadinanza per meriti speciali. Quel bambino di origini egiziane ha compiuto un gesto straordinario. – ha quindi ricordato – Durante l’assalto a San Donato Milanese ha avuto il coraggio di chiamare i Carabinieri e salvare così la sua vita e quella dei suoi compagni”.

Il dietrofront di Salvini

“Come sapete nei giorni scorsi ho scritto anche ai ministeri competenti per fare in modo che la sua pratica arrivi presto al Consiglio dei Ministri. Mi aspetto che accada. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è d’accordo” aveva chiarito il leader del M5S.

“Non stiamo a girarci troppo intorno. Diamo la cittadinanza a quel bambino. – esortava infine il vicepremier pentastellato – C’è già una legge che lo consente, non dobbiamo inventarcela. Facciamolo e basta. Come ho già detto, questo è un Paese che vale molto di più della semplice indignazione: dimostriamolo. Iniziamo a guardare avanti. Facciamolo. Senza perderci in facili strumentalizzazioni“.

Esortazione che a quanto pare non è caduta nel vuoto. Nel primo pomeriggio di martedì 26 marzo infatti Matteo Salvini, nel corso della registrazione del “Maurizio Costanzo show”, ha annunciato: “Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese“. Il leghista ha però poi aggiunto: “Ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. – concludendo comunque – Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare”.