Paola Marras “È un passaggio delicato, è ora di finirla col teatrino dei bisticci: oggi si tira una linea di demarcazione” avverte Matteo Renzi, mentre proseguono le trattative tra M5S e PD sul governo. L’ex leader del dem insiste sul fatto che l’Italia non può permettersi di andare a votare a novembre perché in quel caso aumenterebbe l’IVA e “sarebbe la mazzata finale sui consumi delle famiglie”.
Renzi: “Legislatura va al 2023”
“Matteo Salvini punta alle elezioni per bieco interesse ma il Parlamento non è il suo maggiordomo. Si va a votare quando lo dice la Costituzione, non quando lo dice Instagram” chiarisce Matteo Renzi in un’intervista a Il Sole 24 Ore.
L’ex premier in passato aveva assicurato che non avrebbe mai stretto alcuna alleanza con i pentastellati ma, sottolinea ora, “non si fa politica per togliersi i sassolini dalle scarpe, si fa politica pensando al bene comune”.
L’ex segretario del PD promette quindi che non metterà i bastoni tra le ruote af un governo giallo-rosso, tanto da annunciare: “Per me questa legislatura va al 2023” pur chiarendo: “Se i ministri saranno di livello durerà, se sarà una squadretta non durerà”.
“Luigi Di Maio non è decisivo”
“Quanto al mio ruolo: sono un senatore della Repubblica che conta per sé e per qualche altro amico” puntualizza. Su quello di Luigi Di Maio che vorrebbe invece continuare a fare il vicepremier nonostante la contrarietà del PD, Renzi precisa: “Non mi riguarda, non mi esprimo. Io non metto veti. O meglio un veto su un nome l’ho messo: – ribadisce – ed è il mio”.
Poi una frecciata al leader 5 Stelle: “Ciò che farà Di Maio sinceramente non mi sembra così decisivo: non suoni arrogante il mio ragionamento ma fatico a considerare Di Maio come il problema o la risorsa decisiva di questo Paese. Se il futuro dell’Italia dipende da cosa fa Di Maio, significa che siamo messi male. – conclude – Facciano loro, decideranno Zingaretti e Di Maio. Poi passiamo alle cose serie”.
