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Renzi rassicura Conte: "Il nuovo partito sosterrà questo governo"

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Matteo Renzi ribadisce la disponibilità di Italia Viva a sostenere le proposte del governo Conte, nonostante l'addio al pd.

La nascita del nuovo partito di Matteo Renzi ha generato un vero terremoto politico nella maggioranza che sostiene il nuovo governo giallorosso. Il timore di Pd e M5s è che l’ex premier possa fare la guerra anche a Palazzo Chigi oltre che, come già dichiarato, al populismo di Matteo Salvini. Ma il senatore rassicura Giuseppe Conte e garantisce che, avendo dato un grande contributo alla nascita dell’attuale governo, continuerà a sostenerlo anche attraverso Italia Viva.

Renzi e il nuovo partito

Matteo Renzi è stato chiaro: nonostante la scelta di abbandonare il Partito Democratico per fondare Italia Viva, continuerà insieme ai suoi a sostenere il governo. “D’altronde l’abbiamo fatto nascere: sarebbe impensabile dire di sì al 4 settembre e cambiare idea dopo 20 giorni“. Assicura quindi che le proposte dell’esecutivo non avranno voti in meno ma in più.

E annuncia le intenzioni del suo nuovo partito: “un ritorno allo spirito del 2013 per far sognare il paese, ripartendo da zero e rimettendomi a camminare“. L’obiettivo infatti, sconfitto Salvini nel palazzo, è di ottenere lo stesso risultato anche in mezzo alle fabbriche, tra le persone e nei centri di volontariato. Ribadendo comunque la disponibilità a dare la mano ad un governo “per cui fa il tifo“.

Un “Giuseppe stai sereno” che però non convince del tutto il Premier Conte, visto com’è andata l’ultima volta che Renzi ha pronunciato la frase rivolta a Enrico Letta. Dopo pochi mesi l’ex dem aveva infatti preso il suo posto per iniziare i suoi mille giorni al governo.

Ma anche Teresa Bellanova, entrata in Italia Viva, fa arrivare le sue rassicurazioni. “L’idea che Renzi miri a spodestare Conte è un gossip di cui non voglio parlare. La sua improbabilità viene dimostrata a partire dal fatto che l’operazione è stata fatta prima del giuramento e non dopo“, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.