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Renzi: "La prima manovra economica è stata cacciare Salvini"

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Le parole dell'ex premier: "Se non si fosse fatto il governo avremmo avuto lo spread a 300 e un leghista alla Commissione europea".

Mentre si discute della manovra economica annunciata dal governo giallorosso, Matteo Renzi esulta per la decisione del Conte bis di bloccare l’aumento dell’Iva e sottolinea che il primo passo per risanare il bilancio è stato allontanare Matteo Salvini da Palazzo Chigi. Con la nota di aggiornamento al Def del 30 settembre “l’Italia aperta vince, l’Italia chiusa muore. Non lo dicono i futurologi, lo dice la storia”.

Manovra economica, Renzi attacca Salvini

In un lungo post su Facebook, Renzi elenca tutte le conseguenze che la permanenza a Palazzo Chigi del governo gialloverde avrebbe avuto sull’economia del Paese e sul ruolo dell’Italia nel panorama internazionale: “Abbiamo allontanato dal Governo chi usava l’Europa come mezzo per regolare qualche conto interno che è come se ci fossimo comprati un anno di tempo. Se non si fosse fatto il governo avremmo avuto lo spread a 300, un leghista alla Commissione europea, i mercati in tensione e il Paese impegnato in una gara a colpi di slogan. La prima manovra economica è stata cacciare Salvini e bloccare l’aumento dell’Iva”.

Uno scenario a cui abbiamo già assistito in passato, continua il senatore: “L’Italia è diventata grande quando ha colto le occasioni di una società capace di aprirsi e contaminarsi, dall’Impero Romano al Rinascimento. L’Italia è terra di emigrazione e immigrazione da sempre e un piccolo Paese di 60 milioni di persone oggi può essere luce in tutto il mondo, con la propria cultura, il proprio export, la propria bellezza. Noi siamo per l’apertura e lasciamo i muri a chi scimmiotta Orban non rendendosi conto di fare un danno esistenziale al nostro Paese”.

Nei quattordici mesi di governo M5s-Lega “l’Italia è stata fuori” dal circolo ristretto della leadership europea. “Serve ritornare a giocare un ruolo in Europa, anche per questo abbiamo fatto l’accordo di governo. Se l’Italia prova a gestire una partita e se Macron prova a essere leader europeo c’è da divertirsi per tutti. Ma sono due punti interrogativi. Macron deve implementare le sue riforme e l’Italia deve tornare al tavolo da protagonista, non da comprimaria”.