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Taglio dei parlamentari: M5S e Pd i partiti più penalizzati

taglio dei parlamentari

Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia continueranno a sorridere. A risentire del ddl taglia-poltrone saranno soprattutto Pd e M5S

Il taglio dei parlamentari è legge. 553 i voti favorevoli, 14 i contrari e solo 2 gli astenuti. La proposta è arrivata dal M5S, che ha fortemente voluto e sostenuto la riforma. Oltre ai pentastellati, Pd, Leu e Italia Viva si sono detti favorevoli al ddl. Stesso favore da parte di Fdi, Fi e Lega. Contrari gli esponenti del gruppo Misto e una rappresentante di Forza Italia. Tra i grillini, in 10 erano assenti in Aula. Andrea Colletti, invece, è intervenuto per esprimere il suo dissenso con la riforma. Roberto Giachetti, grande seguace renziano, ha espresso il suo voto a favore della riforma, ma ha annunciato che raccoglierà le firme per organizzare un referendum che blocchi il testo.

Ma quali saranno i partiti a risentire maggiormente della riforma? I primi sondaggi parlano chiaro: Pd e M5S, massimo sostenitore del disegno di legge, saranno i più penalizzati. Il centrodestra, invece, continuerà a sorriderà. In molti temono che la maggioranza possa presto entrare in crisi.

Taglio dei parlamentari, le conseguenze

Oltre 300 stipendi in meno da pagare. I cittadini si sono detti entusiasti di fronte all’ultima riforma voluta dal governo Conte-bis. Tuttavia, il taglio dei parlamentari farà cambiare il numero di esponenti delle rappresentanze dei vari partiti. Possibili, future, incertezze nei rapporti di forza.

Il Movimento 5 Stelle è precipitato del 14%, fermandosi al 18,5%. Con il taglio dei parlamentari, anche il Pd (attualmente in lieve crescita, passando dal 18 al 20%), perderebbe un discreto numero di seggi. Diminuirebbe la rappresentanza in Parlamento anche per Fratelli d’Italia, che trova sempre più consenso tra gli italiani, passando dal 4,3 all’oltre 7%. L’unico partito ad aumentare i propri seggi sarebbe la Lega di Matteo Salvini.

I dati riportati vengono calcolati con i primi sondaggi basandosi sulla legislazione elettorale vigente. Ma per far fronte alla riduzione dei seggi dovuta al ddl taglia-poltrone, la maggioranza potrebbe aumentare la quota proporzionale della legge elettorale.