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Qual è il significato della formula "salvo intese"?

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Contro l'abuso del "salvo intese" si è espresso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Cdm notturno del 15 ottobre, protrattosi per oltre sei ore, si è concluso con l’approvazione “salvo intese” della legge di bilancio 2020 e al dl fiscale collegato alla manovra. Ma sono molti gli elettori che si chiedono quale sia l’esatto significato di quell’espressione in “politichese” – salvo intese – che tante volte viene pronunciata dai leader a margine del raggiungimento di un accordo tra le parti.

Il significato di “salvo intese”

Quando un decreto viene approvato “salvo intese” significa che il governo si riserva la possibilità di modificare il testo prima di sottoporlo al Parlamento. Sarà poi compito delle due Camere analizzarlo ed, eventualmente, emendarlo. Tra l’approvazione di un decreto legge da parte dei ministri e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale passano in media dieci giorni, ma i tempi si allungano nel caso del ricorso al “salvo intese”. Il sempre più frequente utilizzo di questa formula è un chiaro segnale delle crescenti tensioni all’interno della maggioranza (prima quella gialloverde, poi quella giallorossa), i cui componenti faticano a trovare accordi e compromessi.

Da Monti a Conte: il richiamo di Mattarella

Giuseppe Conte non è stato il primo presidente del Consiglio a utilizzare tale espressione. Nel marzo 2012, in una nota di Palazzo Chigi, l’allora premier Mario Monti scriveva: “Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, salvo intese, il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro”. Nell’aprile 2019 è stato lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire su quello che ha definito un abuso delle approvazioni salvo intese, commentando l’iter scelto dal governo Conte (quello gialloverde) per il decreto crescita e, prima ancora, per lo sblocca cantieri. Il capo dello Stato ha lamentato l’eccessivo intervallo che intercorre, con il “salvo intese”, tra la presentazione di un decreto in Cdm e la sua effettiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il record è stato stabilito proprio dal primo governo Conte, che con lo sblocca cantieri ha raggiunto i 28 giorni dalla deliberazione.