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Voto di scambio mafioso: Roberto Rosso si dimette da consigliere

Roberto Rosso dimissioni

A pochi giorni di distanza dall'arresto per voto di scambio mafioso, Roberto Rosso ha rassegnato le dimissioni come consigliere.

Dopo le accuse di voto di scambio con la ‘ndrangheta che lo hanno condotto in carcere, Roberto Rosso si è dimesso da consigliere regionale del Piemonte e da consigliere comunale di Torino. Il posto da lui occupato in Regione passerà a Davide Nicco, esponente di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Villastellone.

Dimissioni di Roberto Rosso

A far sapere che Rosso ha lasciato le due cariche per le quali era stato eletto è stato il suo avvocato Giorgio Piazzese. Costui ha parlato di una decisione personale maturata nella sua coscienza per il rispetto verso le istituzioni e i cittadini. Precisando che non era obbligato a dimettersi, ha sottolineato come la sua sia stata una scelta etica autonoma presa per senso di responsabilità politica.

Le dimissioni di Roberto Rosso sono state ufficializzate sia in piazza Castello che a Palazzo di Città. Subito dopo la misura cautelare che l’ha raggiunto, Rosso aveva lasciato anche il ruolo di assessore che ricopriva nella giunta regionale presieduta da Alberto Cirio.


Le accuse

L’uomo è accusato di aver pagato una somma di denaro in cambio di un pacchetto di voti che alcuni mafiosi avrebbero dovuto garantirgli alle elezioni regionali piemontesi tenutesi a maggio 2019. Secondo il suo legale, egli sarebbe però consapevole della propria totale estraneità alla criminalità organizzata. Lo stesso si auspica che la vicenda sia trattata solo nelle sedi competenti, vale a dire quelle giudiziarie.

L’arresto è avvenuto il 20 dicembre 2019 nell’ambito di un’inchiesta sulla ‘ndrangheta condotta dalla Guardia di Finanza di Torino e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della città.