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Congedo parentale 2020: estensione a sei mesi di cui uno per il padre

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Per il 2020 il governo sta lavorando ad un'estensione del congedo parentale, portandolo da cinque a sei mesi dei quali uno previsto per il padre.

Novità in arrivo in questo 2020 per il congedo parentale; la sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali del governo Conte Francesca Puglisi sta infatti lavorando con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per poter estendere la cosiddetta maternità dagli attuali cinque mesi a sei, riservando il mese di congedo parentale in più alla figura paterna. La misura arriva dopo l’approvazione in legge di bilancio della norma che conferiva sette giorni di congedo di paternità ai dipendenti della pubblica amministrazione.

Novità per il congedo parentale 2020

Interrogata di giornalisti in merito alla proposta sul congedo parentale, la sottosegretaria e senatrice Pd Puglisi ha affermato come l’idea di dare un mese in più ai padri possa consentire alle donne di non essere escluse dall’ambiente lavorativo per lungo tempo a seguito della maternità: “Con la ministra Catalfo c’è piena sintonia è nel nostro programma di governo l’attuazione di misure che riducano il ‘gender pay gap’, cioè la differenza di retribuzione tra uomini e donne. Ma uno dei motivi per cui le donne sono pagate di meno è che restano indietro nella carriera, il più delle volte perché si devono occupare della cura dei figli e della famiglia.

La sottosegretaria ha inoltre dichiarato l’importanza della misura al fine di riequilibrare il gap di genere nell’ambito della cura della famiglia, fino ad ora rimasta una prerogativa delle donne: “Le politiche di conciliazione attuate fino a oggi sono sacrosante ma si sono rivelate anche un freno. Bisogna passare alle politiche di condivisione: il mese di congedo parentale del padre non potrà essere trasferito alla madre, attueremo una serie di misure per promuovere una rivoluzione culturale”.

I costi della misura

In merito agli eventuali costi per attuare la riforma sul congedo parentale, la sottosegretaria ha garantito l’aiuto che su questo frangente arriverà da parte dei fondi comunitari. Da anni infatti la Commissione Europea mette al centro dei suoi programmi la lotta alle disparità di genere: “Stiamo riprogrammando i fondi europei e possiamo contare sull’attenzione che la Commissione europea dedica alle politiche di riforma e di lotta alle disuguaglianze. Certo, il congedo non sarà l’unica misura, continueremo ad attuare il programma di governo, che ha già portato a migliorare l’accesso agli asili nido e il loro numero”.