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Sfida Renzi-Conte, il premier: "No a Conte ter, porte aperte a Iv"

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Si apre la sfida tra Renzi e Conte: dopo che Italia Viva ha disertato il Cdm sul lodo Conte bis non si esclude una chiamata anticipata alle urne.

C’è tensione tra le forze politiche al governo. In particolare, dopo che Italia Viva ha disertato il Cdm che ha approvato la riforma della Giustizia, il premier si è detto pronto ad andare al voto, ma non prima di autunno. Nella serata di giovedì, inoltre, c’è stato un duro botta e risposta tra Renzi e Conte, terminato con una telefonata del Presidente del Consiglio al Quirinale. Infine, Conte si è confrontato anche con il segretario dem Nicola Zingaretti: la sfida con Renzi potrebbe terminare con la fine anticipata della Legislatura.

Conte: “No a nuovo governo”

A escludere l’ipotesi di un Conte ter è lo stesso premier: “Io ho la responsabilità di un governo e ho chiesto la fiducia per realizzare un programma. Che senso avrebbe lavorare a un Conte ter? La politica che ci piace offre un lavoro di squadra, operoso e un impegno sincero e autentico che non si fa distrarre dalle polemiche”. Sullo scontro con Renzi, ha aggiunto: “Non ho sentito nessuno di Iv , ma considerate che eravamo prima in riunione a Palazzo Chigi e poi sono partito per venire qui (alla Conferenza per il Sud, ndr). Le mie porte sono aperte“.

Renzi: “Non siamo sudditi”

Lo scontro continua anche per mezzo social, dove Matteo Renzi ha elencato cinque punti chiave sulla questione giustizia. “Noi non accetteremo mai il giustizialismo, che è la forma peggiore di populismo” ha esordito l’ex premier, accusando il lodo Conte di essere “incostituzionale” e spiegando di aver dato inizio a una “battaglia culturale, non molleremo di un solo centimetro. Il PD ha scelto di seguire i grillini, noi abbiamo scelto di seguire le persone competenti”.

“Se il premier vuole cacciarci faccia pure, è un suo diritto” conclude il senatore toscano. “Conte è il massimo esperto nel cambiare maggioranze (in riferimento al repentino passaggio dall’esecutivo gialloverde a quello giallorosso, ndr). Se invece vogliono noi, devono prendersi anche le nostre idee. Alleati, non sudditi. Se hanno pronto un Conte ter senza di noi, si accomodino. Noi pensiamo all’Italia e teniamo alte le nostre battaglie”.

Prescrizione, sfida Renzi-Conte

Giuseppe Conte ha telefonato a Nicola Zingaretti per discutere la sfida lanciata da Matteo Renzi: Italia Viva ha disertato il Cdm sulla riforma della giustizia. “Un comportamento ingiustificabile”, ha rimarcato il premier, che invita il leader di Iv a chiarire. “Bisogna fare chiarezza una volta per tutte – ha detto Conte -. Renzi rappresenta un fattore di instabilità eccessiva, è diventato una palla al piede per il governo – ha poi proseguito -. Così ci porta tutti a fondo”. Ma Renzi sbotta e invita il Presidente a sciogliere la maggioranza, se è questo ciò che vuole. “Se cade il tuo governo, non se ne fanno altri – avrebbe precisato il segretario dem -. Si va sparati a elezioni e cancelliamo una volta per tutte Renzi”. Infine, la chiamata al Colle.

La replica di Renzi

Matteo Renzi non resta in silenzio dietro alle mosse del governo e confida ai suoi di essere “in guerra”: “Ormai siamo in guerra e non ci fermiamo – ha detto l’ex premier -. Io non morirò giustizialista. Magari si creasse un’altra maggioranza, se mi mandano all’opposizione sarò l’uomo più felice della terra. Ma non ci sono i numeri e non è vero che Italia Viva potrebbe smottare”. “Se siamo arrivati a questo punto – ha spiegato ancora l’ex premier -, è perché i dem stanno facendo di tutto per esasperare la situazione. Bastava che si decidesse una sospensione di 6 mesi della prescrizione e tutto sarebbe stato risolto. Invece, quelli vanno dritti per la loro strada”. Infine, Renzi affonda un nuovo attacco al premier: “Conte fa da cameriere e con i 5Stelle non pervenuti per mancanza di un leader”.