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Coronavirus, Fontana verso nuove restrizioni: "Chiederò l'Esercito"

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Attilio Fontana è pronto a introdurre nuove e severe restrizioni in Lombardia per il contenimento dell'epidemia di coronavirus.

Potrebbero arrivare restrizione aggiuntive in Lombardia per arginare il contagio da coronavirus: il governatore Attilio Fontana ritiene che ci siamo “troppe persone in giro”. Sul web continuano a circolare, infatti, scatti dei Navigli e delle vie di Milano dove si vedono ancora troppe persone. “Purtroppo – ha aggiunto Fontana – il vero e grosso problema è che queste restrizioni che non sono grandissime non vengono molto rispettate. Ci sono ancora troppe persone che girano e prendono sotto gamba le indicazioni imposte e fanno la vita di sempre”.

Fontana a Pomeriggio 5

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana, ospite a Pomeriggio 5, ha parlato chiaramente: “Chiederò al governo un massiccio utilizzo dell’esercito per garantire il ferreo rispetto delle regole vigenti”. Questo intervento si rende necessario come “deterrente a chi continua a circolare – ha detto Fontana -, partendo dalle corsette e dalle passeggiate in libertà”.

“Non è una vacanza per cui si va al parco – ha aggiunto ancora -, è una guerra. In guerra, normalmente, si hanno restrizioni e sacrifici molto maggiori”. Oltre a ciò, il governatore è pronto a chiedere a Conte “la chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili. Il blocco dei cantieri. E, ancora, un’ulteriore limitazione delle attività commerciali”.

Coronavirus, Fontana verso nuove restrizioni

Nuovo giro di vite n Lombardia? Attilio Fontana ha annunciato che se i cittadini non rispetteranno i decreti, potrebbero arrivare nuove pesanti restrizioni contro il coronavirus. Infatti, anche Conte è pronto a prorogare oltre il 3 aprile le misure adottate fino a oggi, che sembrano iniziare a dare i primi risultati.

Sul decreto Cura Italia del premier Conte, Fontana si è espresso in questi termini: “La mia sensazione è che in questo momento si stia cercando di curare malattie con pannicelli caldi, che aiutano, ma non si risolve niente”. Secondo il governatore, infatti, serve avere “il coraggio di dire facciamo misure drastiche per la sanità e l’economia, anche se non abbiamo soldi”. I 25 miliardi di euro stanziati dal governo “sono pannicelli caldi non prevedono minimamente la possibilità di una ripartenza economica e non prevedono il fatto che, spero di sbagliare, c’è il rischio che” questa emergenza “parta anche in altre regioni. Per l’Italia 25 miliardi non sono niente“, ha concluso Fontana.