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De Luca: "Paese di imbecilli, anziché ringraziare fanno polemiche"

De Luca querele

"È un Paese di imbecilli, dovrebbero dire grazie", così De Luca sulle polemiche sulla terapia intensiva.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha tenuto un discorso a Castellabate nel quale ha parlato della ripresa dell’attività economica e dell’estate, ormai alle porte, nel territorio da lui amministrato. Il Governatore è tornato su alcuni temi che sono stati al centro della polemica nel corso delle scorse settimane e che lo avevano visto protagonista, in particolare si è soffermato sulla competenza delle strutture medico ospedaliere della Campania a suo dire troppo spesso denigrate da parte della classe politica e da alcuni giornali. Per De Luca il Sud d’Italia non avrebbe nulla da invidiare in tal senso alle regioni del Nord che, anzi, dovrebbero avere maggiore rispetto del lavoro altrui. Poi il presidente campano si è tornato sulla polemica relativa alle terapie intensive, il cui aumento – fatto dal governatore durante l’emergenza – sarebbe per chi lo attacca stato inutile rispetto ai casi di positivi al Covid-19 presenti in Campania. De Luca commenta così: “Paese di imbecilli, anziché ringraziare il Padre Eterno fanno polemiche”.

De Luca: “Un Paese di imbecilli”

“Provate ad immaginare se Codogno anziché stare in Lombardia fosse stato in Italia – dice De Luca riaccendendo la polemica tra Nord e Sud – Che sarebbe successo in Italia? Ci avrebbero tappato la bocca per altri 30 anni. Noi siamo persone civili, non abbiamo speculato su niente. Abbiamo solo detto noi stiamo facendo il nostro dovere. Lo dico ai nostri concittadini che vanno a curarsi in altre regioni d’Italia, oggi gli ospedali più sicuri d’Italia sono in Campania, non al Nord, quindi evitate di andare in giro per l’Italia. Lo abbiamo dovuto scoprire dai giornali americani, visto che qui in Italia c’è l’abitudine a sputare sul Sud: l’ospedale più sicuro al mondo si trova a Napoli ed è il Cotugno“.

De Luca sulle terapie intensive

De Luca ha poi detto la sua in merito alla polemica sulle terapie intensive: “Abbiamo aperto le terapie intensive, eravamo arrivati al punto che avevamo solo 20 posti di terapia intensiva liberi. Io allora ho programmato sui 5000 contagi, ai quali per fortuna non siamo arrivati. Adesso aprono una polemica dicendo non ci sono i malati nelle terapie intensive. E adesso li andiamo a prendere in Cina per occuparle. Ma si può essere così imbecilli? Questo è un Paese di imbecilli, anziché ringraziare il Padre Eterno che abbiamo aperto reparti di terapia intensiva, che il contagio è diminuito si è aperta un’indagine che riguarda me”.