La Lega si scaglia contro la Rai, accusandola di avere a suo dire pagato ben 25mila euro per i diritti di trasmissione di un film sulla vicenda di Carola Rackete e della nave Sea Watch. Un’accusa che per il momento non viene confermata dall’azienda di viale Mazzini, ma che vedrebbe protagonista il film Sea Watch 3 dei registi Jonas Schreijäg e Nadia Kailouli, i quali hanno raccontato nella pellicola proprio il famoso braccio di ferro tra la comandante tedesca della nave e l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Lega contro il film su Carola Rackete
In un post pubblicato sui social network nella giornata del 7 luglio, la Lega afferma infatti: “ROBA DA MATTI! La Rai paga 25MILA euro per trasmettere un film su Carola e la SeaWatch. Tutto a spese dei contribuenti italiani“. Un’accusa precisa che però non ha ancora trovato conferma da parte della televisione di stato, la qual a dire del partito di Matteo Salvini starebbe organizzando la trasmissione della pellicola incentrata sulla vicenda dei migranti della Sea Watch 3.
? ROBA DA MATTI!
La Rai paga 25MILA euro per trasmettere un film su Carola e la SeaWatch.
Tutto a spese dei contribuenti italiani… pic.twitter.com/ZfftmAWq3o— Lega – Salvini Premier (@LegaSalvini) July 7, 2020
I due registi del film hanno girato il documentario recandosi all’epoca direttamente sulla nave dell’omonima Ong tedesca e immortalando la disperazione dei migranti presenti a bordo, terrorizzati dall’idea di dover ritornare nei campi di prigionia libici. La vicenda della Sea Watch 3 salì agli onori delle cronache lo scorso anno anche per il presunto speronamento effettuato dalla nave ai danni di una motovedetta della Guardia di Finanza: un’affermazione che però è stata smontata dalla Corte di Cassazione che ha sentenziato come la Rackete non dovesse essere arrestata in quanto avesse: “Rispettato l’obbligo di prestare soccorso in mare, il quale non si esaurisce nell’atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l’obbligo accessorio e conseguente di sbarcarli in un luogo sicuro“.