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Calenda tra Referendum e Regionali: "Nascerà nuovo Fronte Repubblicano. In Puglia? Abbiamo sbagliato"

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Carlo Calenda, leader di Azione, sul post election day: dalla presa di coscienza sul referendum all'errore per l'indicazione di voto in Puglia.

“È stata una bella battaglia, non ci resta che prendere atto del risultato e di quella fetta di popolazione che ha votato per un cambiamento. Sette milioni e mezzo di persone hanno votato ‘No’, per un modo di fare politica che sia più pragmatico e senza meccanismi strani” è stato questo l’incipit della disamina di Carlo Calenda all’indomani dell’ufficialità sui dati sul voto al referendum confermativo sul taglio dei parlamentari e sulle elezioni regionali.

Dal referendum alle regionali: l’analisi di Calenda

Per l’ex ministro dello Sviluppo economico dunque si è conclusa la lotta sul referendum, ma la guerra alla politica sovranista e populista non è finita: per Calenda quindi si riparte da questa presa di coscienza per poter andare a costituire le basi di un nuovo schieramento, il Fronte repubblicano, ovvero quel gruppo che “non vuole sottostare a una politica degli opposti estremismi, quella del M5S che detta l’agenda di Governo e quella di Salvini e Meloni”.

L’analisi del leader di Azione si è spesa anche sull’ammissione di colpa per l’operazione politica condotta in Puglia: “L’errore è stato appoggiare la candidatura di Ivan Scalfarotto. Non perché non sia una persona degnissima, ma perché uno scontro così duro e difficile contro un populista come Emiliano e un sovranista come Fitto, meritava un’attenzione, una forza e un lavoro completamente differente” -ha riferito su facebook Calenda – “Non si può fare semplicemente dando un’indicazione di voto, se si doveva fare, si doveva fare con un candidato più forte, più conosciuto, lavorando sulle liste, investendo soldi e tempo”.