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Vaccino Covid, Moratti: "Poco ottimista su distribuzione in Lombardia"

Vaccino covid Lombardia Moratti

Letizia Moratti, nuovo vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia, non è ottimista sulla distribuzione del vaccino

Letizia Moratti, nuovo vicepresidente e assessore al Welfare della Lombardia dopo aver preso il posto di Gallera, non è ottimista sul piano di distribuzione del vaccino contro il Covid nella Regione. “Il problema che riguarda la Regione è quello della distribuzione del vaccino”, dice ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3. L’ex sindaco di Milano ha spiegato i suoi obiettivi e le difficoltà da che deve affrontare per far ripartire la sanità regionale.

Vaccino Covid in Lombardia, parla Moratti

Mi permetto di non essere così ottimista come il ministro Speranza“, ha detto Moratti. Il Ministro, presente in studio, aveva spiegato che “tutte le regioni hanno iniziato a correre”. “Anche io ho grande fiducia nel personale medico, ma credo che vada veramente incoraggiato a somministrare i vaccini e vadano invece scoraggiati quegli esempi che purtroppo ci sono, anche se sono minoritari, che non lo fanno”

Nella Regione, per il momento, è stato inoculato il 44% delle dosi ricevute. “Credo che si potrà ragionare con il Ministero e con il Commissario Arcuri per capire se il tema che riguarda la definizione della quantità delle dosi in base solo alla popolazione sia quello corretto oppure se non servano anche altri parametri da tenere in considerazione”, ha detto Letizia Moratti. “Uno dei miei primissimi obiettivi sarà quello di incontrarmi con tutti i direttori generali delle Ats e delle Asst per fare in modo che la vaccinazione in Lombardia sia molto più accelerata ed ampia di quella che è prevista”

Infine una riflessione sulla Sanità Lombarda: “Il modello della Sanità lombarda è stato rivisto con la legge Maroni. Adesso va fatta una revisione perché sono scaduti i 5 anni dopo i quali era prevista appunto una revisione. In questo momento la Lombardia ha puntato in materia significativa sui poli ospedalieri, quello che va fatto è un riequilibrio in modo che ci sia una maggiore territorialità, quindi maggiore vicinanza ai cittadini nei presidi in cui vengono erogati i servizi, non solo ospedalieri ma di cura alla persona. Questa sarà una delle mie priorità, da realizzare insieme alla Giunta e attraverso un reale confronto con il Consiglio, maggioranza e opposizione”.