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Proteste a Torino, 2mila studenti in piazza dopo la morte di Lorenzo e gli scontri con la polizia

Torino, studenti in piazza per protestare: “Non vogliamo morire di lavoro”

Proteste a Torino, 2mila studenti in piazza. Dopo la morte di Lorenzo Parelli e gli scontri con le forze dell'ordine del 28 gennaio 2022, un nuovo corteo.

Proteste a Torino, 2mila studenti in piazza per protestare: “Non vogliamo morire di lavoro”.  Dopo la morte di Lorenzo Parelli e gli scontri con le forze dell’ordine del 28 gennaio 2022, un nuovo corteo.

Proteste a Torino, 2mila studenti in piazza

Dalle 9 di venerdì 4 febbraio 2022, circa 2mila studenti si concentrano in Piazza XVII dicembre a Torino. Le strade laterali sono bloccate al traffico dalla polizia, dopo gli scontri di settimana scorsa il Comune di Torino ha dedicato un percorso per consentire agli studenti di sfilare sotto l’Unione Industriale e il Miur.

Torino, proteste degli studenti in piazza: lancio di uova e manifesti

Sotto alla sede dell’associazione delle imprese torinese c’è stato un lancio di uova alla polizia, in tenuta antisommossa, affisse e imbrattate di vernice rossa le immagini di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Mario Draghi. Davanti alla sede del Miur, in corso Vittorio Emanuele II, manifesti con le immagini di Renzi, Berlusconi e altri ritenuti responsabili della morte di Lorenzo Parelli, il 18enne morto sul lavoro all’ultimo giorno di stage durante l’alternanza scuola-lavoro.

Proteste a Torino, le voci degli studenti in piazza

“Siamo riusciti ad arrivare sotto Confindustria, è la prima volta che succede nella storia delle manifestazioni studentesche”, urla qualcuno al megafono. “Siamo qui dopo la morte di uno di noi, un ragazzo di 18 anni, schiacciato da 150 chili di trave di ferro, una morte da bestia all’interno di un luogo di lavoro in cui ci costringono con l’alternanza scuola lavoro”, grida Sarah, 19 anni, “Siamo qui per non far dimenticare la morte di Lorenzo per fare in modo che non sia l’ennesima morte inutile in questo Paese in cui di lavoro ci muoiono più di 1400 persone l’anno”.