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Quali sono le nuove sanzioni in arrivo contro la Russia?

Putin

Si continua a parlare di sanzioni alla Russia: dal divieto di import ed export ad un possibile embargo energetico.

Dopo l’abominio compiuto a Bucha da parte delle truppe russe, i Paesi europei discutono di ulteriori sanzioni nei confronti della Russia. Questa volta si ipotizzano anche soluzioni estreme.

In arrivo nuove sanzioni contro la Russia

Oggi, 5 aprile 2022, i ministri delle Finanze degli Stati UE si sono incontrati per discutere della possibilità di un embrago sul carbone e sul gas russo. Questa ipotesi circola già da alcuni giorni e molti vorrebbero applicare subito la linea dura. Più che parlare di un vero e proprio embargo, Paolo Gentiloni, Commissario europeo per l’Economia, e Bruno Le Maire, ministro delle Finanze francese, hanno parlato di sanzioni. Il termine embrago fa infatti paura e molti Stati sembrano essere in disaccordo con questa estrema misura.

L’embargo energetico divide l’Unione Europea

Come ha sottolineato Le Maire, è necessario che si prenda una decisione quasi unanime per lanciare un forte messaggio alla Russia. Qualora solo alcune Nazioni dovessero optare per un embrago si darebbe un segnale di debolezza alla Russia. Vladimir Putin potrebbe infatti cercare alcuni alleati commerciali ad Ovest. Al momento, le Nazioni contrarie all’embargo sono Germania ed Austria, perchè temono che tale misura possa danneggiare più noi europei che la Russia. Ad essere invece d’accordo per un embargo parziale, quindi solo sul carbone e non sul gas, è Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo.

Quali potrebbero essere le sanzioni?

Oltre al divieto di import ed export di alcuni prodotti, come riporta SkyTg24, nel pacchetto potrebbero essere inseriti anche il divieto dei porti europei a navi e prodotti russi ed una stretta sull’affitto di aerei, sui prodotti d’acciaio. Inoltre, dovrebbe essere anche ampliata la platea degli oligarchi da sanzionare. La cosa più importante da fare è inoltre adottare dei meccanismi che impediscano ai miliardari russi di raggirare le sanzioni.