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Quirinale, Renzi: "Saggio pensare ad un patto, sensato governo dei leader con Draghi al Colle"

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Come per Letta, anche secondo ìRenzi è necessario un patto di legislatura per l'elezione del prossimo inquilino del Quirinale.

Matteo Renzi è intervenuto sull’elezione del Presidente della Repubblica esprimendosi sul candidato proposto dal centrodestra (“il sogno quirinalizio di Berlusconi non ha i numeri“) e dicendosi disponibile al “governo dei leader” proposto dal suo omonimo leghista.

Renzi sul Quirinale

Intervistato dal Corriere della Sera, il leader di Italia Viva ha invocato il ritorno ad una politica seria senza show telefonici ai singoli parlamentari per convincerli a sostenere l’una o l’altra personalità. A chi gli chiede se abbia incontrato Berlusconi, Renzi ha risposto di non vederlo da sette anni, ovvero “da quando lui ha rotto con me perché abbiamo scelto Mattarella“. Se dovesse vederlo o sentirlo, gli direbbe comunque ciò che pensa: che non ha i numeri per essere eletto.

Il senatore fiorentino si è comunque detto disponibile a votare un candidato di centrodestra di alto profilo: “Non c’è scritto da nessuna parte che il capo dello Stato non debba venire dal mondo della destra: se non è mai accaduto è perché la destra non ha mai vinto le elezioni nell’anno del Quirinale“. Il punto, ha evidenziato, non è la provenienza ma la capacità di rappresentare l’unità della nazione. Poco importa secondo lui che venga da destra o da sinistra, dal nord o dal sud, dalla politica o dalla società civile: l’importante è che sia all’altezza della sfida e che sia credibile per gli italiani e nel mondo.

Renzi sul Quirinale: “Sensato governo dei leader”

Per quanto riguarda la figura di Draghi, ha riconosciuto che a Palazzo Chigi rappresenterebbe una garanzia per il Paese nell’ultimo anno di legislatura e che al Quirinale garantirebbe l’Italia per sette anni. “Sono entrambe buone soluzioni, l’importante è che nell’uno e nell’altro caso non si spieghi questa scelta come un commissariamento della politica“, ha aggiunto.

Se andrà al Quirinale, secondo lui dovrà però esserci un accordo politico contestuale sul governo perché “non ci possiamo permettere elezioni politiche nel 2022 e nemmeno un governo fotocopia senza il premier“. Di qui il ritenere sensata la proposta di Salvini di un governo dei leader se Draghi dovesse salire al Colle: “Può avere un senso coinvolgere le prime linee dei partiti“.