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Revoca brevetti vaccini Covid, come potrebbe cambiare la campagna vaccinale?

Vaccini anti-Covid

La revoca dei brevetti sui vaccini anti-Covid sarebbe sicuramente una svolta importante nella lotta al virus, ma gli effetti non sarebbero immediati.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato di essere favorevoli a revocare la proprietà intelletuale che protegge i vaccini contro il Covid-19 al fine di accelerare la produzione e la distribuzione di dosi nel mondo. “Via i brevetti dai vaccini“, aveva dichiarato il Presidente Joe Biden nei giorni precedenti. “Si tratta di una crisi sanitaria mondiale e le circostanze straordinarie della pandemia invocano misure straordinarie”, ha precisato in un comunicato la rappresentate degli Stati Uniti per il commercio Katherine Tai. “L’amministrazione crede fermamente alle protezioni della proprietà intellettuale ma per mettere fine a questa pandemia sostiene la revoca di certe protezioni per i vaccini anti Covid-19”, ha proseguito Tai.

Revoca brevetti vaccini Covid, anche in Europa pareri positivi

L’Europa si è da subito dimostrata al fianco di Biden. “L’Unione Europea è pronta a sostenere la sospensione dei brevetti vaccinali”, ha annunciato Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione 2021.

E in Italia, dopo il parere favorevole del premier Mario Draghi, un certo sostegno alla decisione degli USA è stato dimostrato anche dagli esperti. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha definito quella del Presidente Biden “una svolta, una cosa straordinaria”. “Levare o alleggerire il brevetto dei vaccini anti-Covid nei Paesi più poveri è una grande opportunità. In questo modo potrebbero produrlo a livello locale. Voglio ricordare che oggi si sta vaccinando solo nei Paesi occidentali, ma se vogliamo combattere il Covid dobbiamo vaccinare tutta la popolazione mondiale e la scelta di alleggerire i brevetti è una grande opportunità in più”, ha spiegato Bassetti.

Revoca brevetti vaccini Covid, la contrarietà dell’industria farmaceutica

L’Ifpma, la Federazione internazionale delle aziende farmaceutiche, che ha sede a Ginevra, ha definito la sospensione dei brevetti una “risposta semplice ma sbagliata a un problema complesso”. 

Ugur Sahin, fondatore di BioNTech, che insieme a Pfizer produce il vaccino mRna anti-Covid più diffuso nel mondo, ha dichiatato che la revoca dei brevetti creerebbe maggiori problemi sulla qualità delle dosi prodotte, che richierebbe di essere inferiore nei Paesi più poveri. Sahin ritiene il cedere a titolo gratuito o vendere le licenze di produzione dei vaccini una cattiva idea, a esclusione di “licenze speciali per produttori molto competenti”. Il vaccino “deve essere uguale ovunque”, ha proseguito lo scienziato. “Stiamo ragionando con attenzione a cosa fare per mettere a disposizione il maggior numero di vaccini per i Paesi in via di sviluppo”, ha concluso Sahin, senza però fornire risposte concrete per il momento.

Revoca brevetti vaccini Covid, è possibile?

I brevetti rappresentano un importante incentivo per favorire l’innovazione in diversi settori, compreso quello farmaceutico, ma quelli sui vaccini determinano inevitabilmente dei limiti all’accesso alle cure. In tempo di pandemia, l’argomento diventa particolarmente urgente.

La Risoluzione 58.5 dell’Organizzazione mondiale della sanità, così come gli articoli 141, 142 e 143 del codice della proprietà industriale in Italia, consente di intervenire sull’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale per aumentare la fornitura di vaccini durante una pandemia. Anche in caso di revoca dei brevetti, è però previsto che i nuovi stabilimenti vengano certificati dalle autorità sanitarie del Paese in cui si trovano, il che comporterebbe dei costi notevoli per avviare o rimodernare tali luoghi.

Revoca brevetti vaccini Covid, cosa cambierebbe?

Dopo il via libera dell’Unione europea, la discussione passa al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio, che ha l’obiettivo di rendere l’accelerazione nella produzione e una maggiore equità nella distribuzione dei vaccini una prospettiva concreta.

Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, ha commentato all’Adnkronos Salute la decisione degli Stati Uniti di togliere i brevetti sui vaccini anti-Covid: “Ci hanno dato una lezione, un paese capitalista che fa un scelta controcorrente. Mentre noi europei abbiamo paura. Si doveva fare molto prima questa scelta. Ora speriamo che questa spinta data da Biden aiuti i Paesi in difficoltà come l’India. Anche perché se non vacciniamo tutti c’è il rischio che emergano pericolose varianti di ritorno a cui i vaccini potrebbero non rispondere”.