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Ricoveri e decessi in crescita anche dopo il picco, ma Omicron “non c’entra”

Giorgio Sestili fotografato da Luca A. d'Agostino

Ricoveri e decessi in crescita anche dopo il picco, ma Omicron “non c’entra”, piuttosto c'entra il gap temporale fra analisi dei dati reali e diffusione

Ricoveri e decessi saranno in crescita anche dopo il picco, ma Omicron “non c’entra”. Lo spiega bene di suo pugno su Fanpage una lucida analisi del fisico e docente universitario Giorgio Sestili su metodo e gap cronologico nel diffondere i dati sull’andamento Covid. Ha scritto Ssetili: “La nuova ondata di contagi rallenta e si appresta a raggiungere il picco; eppure, l’allarme mediatico aumenta. Un film già visto che va avanti ormai da oltre due anni, dovuto a mio modo di vedere a due fattori principali”. 

Ricoveri e decessi in crescita, ma c’è un motivo

Il fisico a questo punto spiega: “Il primo riguarda il ritardo con cui l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) emana il suo bollettino, che a sua volta analizza dati vecchi di due settimane. Per intenderci: l’ultimo bollettino Iss è del 1 luglio 2022 e analizza i dati epidemiologici raccolti tra il 20 e il 26 giugno”. Cosa significa? “Questo significa che oggi che stiamo scrivendo (7 luglio 2022 – nda), se guardassimo al bollettino Iss staremmo raccontando la fase epidemica di tre settimane fa. Un ritardo notevole, soprattutto se pensiamo che l’ondata di Omicron 5 in Portogallo ci ha messo solo quattro settimane prima di raggiungere il picco”. 

L’analisi sbagliata dei commentatori tv

E ancora: “Il secondo motivo riguarda invece la poca attitudine nel leggere e analizzare i dati che caratterizza tanti commentatori del covid su giornali e tv. Io e altri fisici (Giorgio Parisi e Roberto Battiston, con cui spesso collaboriamo e ci confrontiamo, solo per citarne un paio – nda) siamo spesso stati criticati perché non siamo né medici, né virologi e né immunologhi, e dunque non avremmo il diritto di parlare di una pandemia”. 

La “rivincita” dei fisici sui medici

Poi Sestili spiega: “Il fatto è che noi fisici non azzardiamo mai analisi o diagnosi cliniche, che spettano ai medici; studi sul virus e le sue mutazioni, che spettano ai virologi; o sugli effetti del virus sui nostri organi e sul sistema immunitario, che spettano agli immunologi”. E in chiosa: “Noi ci occupiamo di dati, della loro analisi, interpretazione e rappresentazione, affinché possano essere compresi al meglio, anche da chi non ha molta dimestichezza con essi. C’è chi forse si sente di affermare che i fisici non abbiano dimestichezza con i dati? Spero di no”.