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Governo Meloni, in arrivo la riforma costituzionale: dal premier eletto al ruolo del Quirinale, cosa cambia

Riforma costituzionale bozza Meloni

Cosa prevede la bozza della riforma costituzionale del Governo Meloni? Tutti i dettagli sul disegno di legge.

A breve, il Consiglio dei ministri sarà chiamato a esprimersi sulla bozza della riforma costituzionale elaborata dalla maggioranza: cosa prevede il documento relativo al nuovo disegno di legge al quale sta lavorando il Governo Meloni?

Riforma costituzionale del Governo Meloni, cosa prevede la bozza

Dall’elezione diretta del presidente del Consiglio con turno unico al premio di maggioranza del 55% per garantire la governabilità del Paese fino allo stop a nuovi senatori a vita. Queste sono solo alcune delle misure inserite nella bozza della riforma costituzionale che il prossimo venerdì 3 novembre dovrebbe essere posta all’attenzione del Consiglio dei ministri.

Il cardine della riforma costituzionale è il progetto di premierato, anticipato dal centrodestra durante la campagna elettorale e inserito in programma.

“Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia, con la riforma costituzionale che questo Governo intende portare avanti, nella Terza Repubblica”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi.

Costituzione e modifiche

Nello scenario in cui il disegno di legge dovesse essere approvato, andrebbe a modificare l’articolo 92 della Costituzione italiana nel seguente modo: “Il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Le votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale. La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio assegnato su base nazionale garantisca ai candidati e alle liste collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri il 55 per cento dei seggi nelle Camere. Il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura”.

Il testo, discusso nella giornata di lunedì 30 ottobre durante un incontro di maggioranza, apporterebbe cambiamenti anche agli articoli 88 e 94. Secondo la riforma, infatti, il presidente del Consiglio dovrebbe essere eletto direttamente alle urne con gli elettori che avrebbero davanti una sola scheda per votare sia il premier che il partito alle Camere del Parlamento. Al presidente della Repubblica, invece, continuerebbe a spettare il compito di conferire l’incarico a quello del Consiglio e di nominare i ministri, su indicazione del premier.

Il ruolo del Quirinale

Ma le novità non finirebbero qui. Dei cambiamenti riguarderebbero anche lo scioglimento delle Camere. Il capo dello Stato, secondo la riforma, non avrebbe più la facoltà di sciogliere un unico ramo del Parlamento, come indicato al primo comma dell’articolo 88 della Costituzione, secondo il quale “il presidente della Repubblica può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o una sola di esse”. Con il disegno di legge, verrebbe soppressa la formula “o una sola di esse”.

Ancora, la bozza prevede anche lo stop alla nomina di nuovi senatori a vita, eccezion fatta per i presidenti della Repubblica uscenti.

Salvini sulla bozza della riforma costituzionale del Governo Meloni: “È buonsenso”

La riforma costituzionale è stata commentata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini. “In arrivo venerdì in CdM una riforma di buonsenso”, ha scritto il leader della Lega su X (ex Twitter). “Niente governi tecnici, ribaltoni, cambi di maggioranze e partiti al governo, niente nomine di nuovi senatori a vita. Il voto degli Italiani conterà finalmente di più”, ha concluso.

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