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Coronavirus, può essere causa di gravi ictus anche nei giovani

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Il coronavirus può causare gravi ictus anche nei giovani adulti: è quanto emerge dalla situazione negli Stati Uniti, precisamente a Manhattan.

Il coronavirus può causare gravi ictus anche nei giovani adulti: il covid-19, dunque, non colpisce solo gli anziani. Il riscontro arriva da quanto sta accadendo Mount Sinai Beth Israel Hospital di Manhattan che lamenta una carenza di medici per curare tutti i pazienti con ictus, tutti tra i 30 e i 40 anni e tutti infettati dal nuovo coronavirus. Come evidenziato dai medici dell’ospedale americano, il numero di pazienti che presenta coaguli di sangue nel cervello è raddoppiato durante l’emergenza coronavirus. Si tratta, in molti casi, di persone giovani e senza alcun fattore di rischio. Il team del Mount Sinai espone cinque casi studio di giovani pazienti che hanno avuto un ictus di 33, 37, 39, 44 e 49 anni. Le analisi evidenziano come questi soggetti abbiano sviluppato il tipo più mortale di ictus “da occlusione dei grandi vasi”, che colpisce persone di età media di 74 anni.

Coronavirus e ictus: i sintomi

Stando alle prime ricerche, secondo gli esperti questi ictus potrebbero essere causati dai coaguli di sangue che il virus provoca in tutto il corpo. Il rischio è che il sangue, arrivando ai polmoni, possa coagulare e dare vita a un’embolia polmonare; così come i coaguli vicino al cuore possono causare un attacco di cuore o, se sopra al cuore, arriverebbe addirittura al cervello.

Sintomi simili si sono riscontrati anche in pazienti italiani da coronavirus. Il professore Paolo Calabresi, direttore di Neurologia del Policlinico Gemelli, spiega come: “Sintomi neurologici nei pazienti Covid-positivi possono manifestarsi come ictus nel 6% dei casi (il virus influenza profondamente i meccanismi della coagulazione), come alterazioni dello stato di coscienza (confusione, stato soporoso, ecc) nel 15% e come danno muscolare nel 19%. Altri pazienti presentano uno strano e persistente formicolio alle mani e ai piedi (acroparestesia) e sintomi da encefalite“.

L’importanza dell’eparina

In virtù di questa emergenza dovuta a possibili ictus da coronavirus, all’ospedale Civile di Brescia è stato aperto un centro Neuro-Covid attivo dallo scorso 23 marzo e che ospita degenti che hanno avuto sintomi da disturbi mentali, crisi epilettiche o forti mal di testa e sono risultati positivi al virus. Infatti, il coronavirus – secondo alcune ricerche di studiosi cinesi – può comportare anche sindrome da distress respiratorio acuto, miocarditi, oltre a ictus, convulsioni e delirio.

Ed è anche per questo motivo che, per combattere il coronavirus, si sta ricorrendo all’eparina: ha un potere antinfiammatorio e capacità anticoagulante. Esiste infatti l’evidenza che l’infezione possa, fin nelle sue fasi iniziali, ridurre la disponibilità di eparina endogena, poiché il virus si lega in prima istanza a questa sostanza, inattivandola e favorendo così fenomeni trombo-embolici.