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Coronavirus, farmaci contro la replicazione: 21 sono efficaci

Coronavirus, 21 farmaci ne bloccano la replicazione

Uno studio realizzato da un team internazionale di ricercatori, mostra 21 farmaci anti replicazione per il Coronavirus.

Sono 21 i farmaci che bloccano la replicazione del Coronavirus, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, realizzato da un team internazionale di ricercatori. Tra questi, 4 hanno dimostrato di funzionare in abbinamento con il remdesivir.

Coronavirus, farmaci contro la replicazione

La ricerca è stata svolta facendo uno screening tra 12mila molecole, 100 di queste presentavano attività antivirale confermata nei test di laboratorio. Di queste, 21 sono efficaci nel bloccare la replicazione del Coronavirus nei pazienti contagiati.

“Questo studio espande significativamente le possibili opzioni terapeutiche, soprattutto perché molte delle molecole hanno già dati di sicurezza clinica nell’uomo”, spiega Sumit Chanda, direttore del programma di immunità e patogenesi a Sanford Burnham Prebys e autore senior dello studio, “Sulla base della nostra analisi clofazimina, hanfangchin A, apilimod e ONO 5334 rappresentano le migliori opzioni a breve termine”. Attualmente, gli scienziati si stanno occupando di testare tutti i 21 farmaci in modelli animali od organoidi polmonari, ovvero piccoli polmoni che imitano il tessuto umano.

Uno studio promettente

Ben 4 dei 21 farmaci hanno funzionato in abbinamento con il remdesivir, tra questi il derivato della clorochina hanfangchin A (tetrandrina), un antimalarico che ha raggiunto gli studi clinici di fase 3. Il remdesivir, attualmente, viene utilizzato come trattamento standard per il Coronavirus e sembra abbreviare efficacemente i tempi di recupero, per i pazienti ospedalizzati. “Ma il farmaco non funziona per tutti coloro che lo ricevono”, specifica Sumit Chanda.

Nel frattempo, l’Università di Oxford e l’Irbm di Pomezia annunciano che il vaccino per il Covid-19 sarà pronto nel 2021. “Entro la fine dell’anno in corso arriveranno milioni di dosi” ha detto Piero di Lorenzo, presidente dell’azienda coinvolta nella ricerca del vaccino, in un’intervista Libero.