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Coronavirus: i bambini contagiati lo trasmetterebbero più degli adulti

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Lo sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista “Jama Pediatrics”: i bambini contagiati trasmettono il Coronavirus più degli adulti

Il Coronavirus come agisce sui bambini contagiati? Questa è una domanda che ogni genitore negli ultimi mesi si è posto. Del resto, la cronaca ci riporta casistiche che riguardano soprattutto gli adulti. Pensiamo agli over 35 o ancora a soggetti già colpiti da altre patologie.

Ecco quindi che, almeno in apparenza, gli individui più piccoli specie sotto i 5 anni sembrano essere interessati solo marginalmente dal Coronavirus. Per questo motivo, uno studio pubblicato recentemente sulla rivista “Jama Pediatrics” e condotto da esperti dell’ospedale pediatrico Ann & Robert H. Lurie di Chicago cerca di fare un po’ di chiarezza.

Coronavirus, i bambini contagiati sono pericolosi?

La ricerca ha analizzato un campione di 145 soggetti nello stadio da lieve a moderato della malattia. Si parla in questo caso della manifestazione dei sintomi entro la prima settimana. Nello specifico, gli studiosi hanno preso in considerazione tre fasce d’età: i bambini sotto i 5 anni, i bambini dai 5 ai 17 anni ed infine gli adulti fino a 65 anni. Da tale confronto, è risultato che un bambino piccolo in età prescolare, ha una maggiore carica trasmissiva, se paragonata a individui più grandi.

Il professore Heald-Sargent, autore principale di questo studio ha dichiarato a tal proposito, che una scoperta di questo genere potrà avere tantissime implicazioni non solo in tema di salute pubblica, ma anche per ciò che concerne l’apertura delle scuole in tutta sicurezza. Del resto settembre è alle porte e nonostante la data ufficiale di apertura sia stata decisa, i dubbi dei genitori e degli operatori del settore, come ad esempio gli insegnanti, sono ancora tanti.

Coronavirus, gli altri studi degli esperti

Lo studio pubblicato sulla rivista “Jama Pediatrics” è solo una delle ultime ricerche condotte da esperti pediatri. Andrea Campana ed esempio, pediatra dell’ospedale Bambino Gesù di Palidoro, ha avvertito che nei bambini contagiati, una volta guariti, si sviluppa un’infiammazione ancora sconosciuta. Molti esperti infatti, avevano ipotizzato che ci potesse essere un collegamento tra la sindrome di Kawasaki e il Coronavirus. A questo proposito, nella notte tra il 23 e il 24 maggio, pediatri di tutto il mondo si sono dati appuntamento in una teleconferenza organizzata dal Boston Children’s Hospital.