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La vitamina D riduce il rischio di complicanze per il Covid: lo studio

Vitamina D

Uno studio dell'Università di Boston ha svelato che adeguate dosi di vitamina D possono ridurre il rischio di complicanze e morte per Covid.

La vitamina D, a particolari livelli, può essere un fattore protettivo contro l’infezione da Coronavirus e sono tanti gli studi che lo stanno dimostrando. Livelli sufficienti di questa proteina potrebbero ridurre notevolmente il rischio di complicanze dovute al Covid, come il crollo delle concentrazioni di ossigeno e la perdita di coscienza. Questa vitamina potrebbe ridurre anche il rischio di sviluppare la “tempesta di citochine”, reazione esagerata del sistema immunitario in risposta al virus, che può avere delle conseguenze ancora più gravi dell’infezione, fino al decesso.

La vitamina D protegge dal Covid

A dimostrare quanto detto è stato anche un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Centro Medico dell’Università di Boston, che hanno collaborato con i colleghi del Multiple Sclerosis Research Center, Neuroscience Institute dell’Università di Scienze Mediche di Teheran e dell’Ospedale Sina. I ricercatori sono stati coordinati dal professore Michael F.Holick, docente presso la Sezione di Endocrinologia, Nutrizione, Diabete e Gestione del Peso dell’ateneo del Massachusetts, e hanno scoperto i benefici della vitamina D dopo l’analisi di 235 pazienti ricoverati per Covid. Per determinare il livello di vitamina D di ogni paziente sono state analizzate concentrazioni ematiche di 25-idrossivitamina D, ritenute sufficienti quando erano di almeno 30 nanogrammi per millilitro. Gli esperti hanno analizzato parametri clinici dei pazienti, come la gravità dell’infezione, la necessità di ossigeno e la perdita di coscienza, per arrivare alla morte. Sono stati misurati anche i livelli di proteina C-reattiva e dei linfociti, che servono a valutare lo status infiammatorio e la risposta immunitaria.

Incrociando tutti i dati, è emerso che tra i pazienti con più di 40 anni, chi aveva livelli adeguati di vitamina D presentava un rischio di morte per Covid del 51,5% inferiore rispetto ai pazienti che avevano livelli carenti. Il 74% dei pazienti aveva manifestato una grave infezione e solo il 32,8 presentava livelli sufficienti di vitamina D. Dei pazienti di 40 anni con livelli sufficienti è deceduto il 9,7%, rispetto al 20% di quelli con livelli carenti. La vitamina D riesce a modulare la risposta immunitaria. “Questo studio fornisce prove dirette che la sufficienza di vitamina D può ridurre le complicazioni, inclusa la tempesta di citochine (rilascio di troppe proteine nel sangue troppo rapidamente ) e infine la morte da COVID-19” ha spiegato il professor Holick. Gli effetti protettivi della vitamina D erano già stati dimostrati in uno studio precedente, che aveva svelato una riduzione del 54% di rischi di contrarre l’infezione. Il professor Holick ha sottolineato anche che la carenza da vitamina D è molto diffusa nella popolazione, in modo particolare nei mesi invernali, per questo consiglia di assumere un integratore.