> > Sentenza UEFA: Milan fuori dalle coppe

Sentenza UEFA: Milan fuori dalle coppe

Sentenza Uefa sul Milan

La sentenza sulla violazione del Fair Play Finanziario: il club rossonero non parteciperà all'Europa League nella prossima stagione.

Si temeva una stangata, e così è stato. Il Milan attendeva da giorni la decisione dell’UEFA in merito alle violazioni riguardanti il Fair Play Finanziario, dopo che l’organo di controllo del calcio europeo aveva comunicato a fine maggio 2018 di aver rifiutato la proposta di settlement agreement del club rossonero. Dopo una lunga attesa, nel pomeriggio di mercoledì 27 giugno l’UEFA si è infine espressa sul caso, decretando l’esclusione del Milan sia dall’Europa League 2018/2019, al quale il club si era qualificato nel finale di campionato. Una sentenza pesante, ma forse non tragica come in molti preannunciavano nelle ore precedenti alla decisione, quando si ipotizzava che i giudici potessero infliggere ben due anni di squalifica dalle coppe europee e una cospicua multa nell’ordine di circa 30 milioni di euro. Il Milan potrà ora fare appello entro 10 giorni al Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna: se la decisione fosse confermata, l’assenza dall’Europa potrebbe influenzare entrate e soprattutto uscite in sede di mercato.

Milan, niente Europa League

Il Milan attendeva con trepidazione la decisone dell’UEFA riguardante la violazione del Fair Play Finanziario, arrivata nel pomeriggio di mercoledì 27 giugno con un comunicato che ha confermato i peggiori timori del club rossonero, che non potrà disputare l’Europa League nella prossima stagione.

Così recita il comunicato: “La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).

Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione).

Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA”.

Il Milan avrà ora la possibilità di appellarsi al Tas di Losanna per ribaltare la sentenza, diritto che potrà esercitare entro 10 giorni.

Se l’esclusione dei rossoneri fosse poi confermata, il club di via Aldo Rossi vedrebbe inevitabilmente modificate le proprie strategie relative al calciomercato estivo, che al momento comprende gli acquisti a parametro zero di Strinic e Reina. Lo stesso Fassone a fine maggio aveva dichiarato che “in caso di scenario peggiore, ovvero quello in cui fossimo esclusi dalle coppe europee, ci sarà chiaramente un decremento del fatturato di cui si dovrà tener conto sulle spese”, senza però tuttavia escludere l’arrivo di nuovi acquisti.

Interrogato dai tifosi durante una diretta sui social, attraverso il canale ufficiale del Milan, l’amministratore delegato Marco Fassone ha spiegato: “È importante che i tifosi sappiano che i 32 milioni il Milan li ha ricevuti, poi le cose che riguardano la proprietà non le so nemmeno io”.

Sui dubbi attorno all’attuale proprietario l’ad ha confessato: “Ora noi non siamo indovini e non possiamo indovinare se nella testa di Mr. Li ci sarà di vendere un pezzo del club o di tenere il club per il futuro. Questo non lo sappiamo. Quello che è importante, secondo me, per noi che gestiamo il club e per i tifosi, è che il club sia solido e che abbia dei progetti da portare avanti e che non abbia cambiato idea rispetto a quanto detto negli scorsi anni”.