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Show di Massimo Cacciari ad Otto e Mezzo su Green Pass e vaccini anti Covid

Massimo Cacciari

Show di Massimo Cacciari ad Otto e Mezzo su Green Pass e vaccini anti Covid: una serie di domande innesca il cortocircuito e un siparietto polemico

Era praticamente inevitabile che alla fine arrivasse lo show di Massimo Cacciari ad Otto e Mezzo su Green Pass e vaccini anti Covid. Lo era perché se metti il fumantino filosofo a contatto e frizione con due giornalisti che sanno dove andare a parare in tema di “debolezze argomentative” il mix si fa perfetto in pochi minuti, giusto il tempo di fare massa critica.

Va in onda lo show di Cacciari ad Otto e Mezzo: il duello con Severgnini e De Angelis

A finire in tacca di mira di Cacciari sui temi mainstream del Covid sono stati Alessandro De Angelis e Beppe Severgnini, non proprio due mestatori, ma Cacciari è notoriamente bomba a miccia corta. Ha spiegato il filosofo: “La cattiva notizia è che crescono i contagi anche tra i vaccinati. Il vaccino non protegge in mondo completo, dobbiamo pensare anche a qualcosa di diverso”. Questo perché, con una vaccinazione semestrale per Cacciari si tratterebbe “di una terapia come quella del vaccino anti influenzale, che però nessuno si è mai sognato di rendere obbligatorio”.

L’incipit dell’obbligo vaccinale prima dello “show” di Massimo Cacciari ad Otto e Mezzo

E in prima chiosa: “Visto che hanno deciso di vaccinare anche gli infanti, allora sì: obbligo, obbligo, obbligo. Così si assumono le responsabilità“. Tutti i torti non li ha, a contare il mood bonzo di Mario Draghi sull’obbligatorietà. Severgnini un po’ di iperbole ci ha giocato, ma è il suo mestiere: “A me viene una gran tristezza quando sento una persona come Cacciari, dopo tutti i morti, fare ancora un paragone fra il covid e l’influenza. Lei deve dire che senza i vaccini sarebbe una catastrofe, questo non è il momento di confondere le idee alle persone“. De Angelis ha poi snocciolato i dati in suffragio della tesi e Cacciari, che già al “confondere” aveva la minima a 110, è entrato in modalità cartavetra: “Ho detto che il vaccino non funziona?”, e De Angelis: “Beh sostanzialmente…”.

Il caso del Nobel Montagnier, comincia in crescendo rossiniano lo Show di Cacciari ad Otto e Mezzo

Round chiuso con Cacciari a precisare: “Ho solo detto che bisogna pensare a un piano B perché questo vaccino non funziona come si sperava e non risolve i problemi”. Fin qui ha dominato Apollo, ma Dioniso era in agguato. Nuovo botta e risposta e stilettata del giornalista su un tema che a Cacciari fa venire notoriamente l’ittero: “I prof seri sono quelli che rispondono alle domande. Lei fa il filosofo, io il giornalista, guardi le pubblicazioni”. Prima detonazione del filosofo: “Ho capito, gli scienziati sono solo i suoi e gli altri sono dei poveri rincoglioniti! Ma dai, avete dato del rincoglionito a Montagnier. Allora mi taccio e non parlo più di questo argomento, ma che discorso è?”.

Chi sono gli scienziati veri e parola-mina “nazismo”: culmine “col botto” dello show di Cacciari ad Otto e Mezzo

Quando perfino uno come Cacciari usa l’orribile “mi taccio” il pericolo è da red zone di guerra, ma Severgnini ha incalzato: “Perché sono scienziati veri”. Deflagrazione del filosofo: “Ma è matto! Guarda che ti becchi una denuncia a dire che quelli che saranno a Torino con me non sono scienziati veri! Ma stai attento, ma cosa dici?”. De Angelis posa l’ultima mina e spiega: “Io non so se lei considera scienziati veri quelli che hanno esposto tesi negazioniste oppure se considera veri gli scienziati che hanno paragonato questa situazione all’avvento del nazismo”. A quel punto Cacciari fa boom, come nei cartoni e si rivolge alla Gruber: “Ma che provocazione, guarda che me ne vado, se questo continua così e dice che sono con quelli vestiti da deportati io me ne vado”. E a De Angelis: “Se tu fai provocazioni di merda di questo tipo me ne vado!”.