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Milan, Fassone vuole un risarcimento di 30 milioni di euro

Marco Fassone chiede 30 milioni al Milan

Secondo Fassone, ex amministratore delegato del Milan, il suo licenziamento sarebbe stato ritorsivo. Il dirigente punterebbe a un accordo con il club.

Scontro aperto tra Marco Fassone e il Milan. Lo scorso agosto il dirigente, che ricopriva la carica di amministratore delegato, è stato licenziato “per giusta causa” dal club rossonero, passato dalle mani di Li Yonghong a quelle del fondo Elliott.

La causa in tribunale

Come ricorda Fox Sports Fassone ha deciso di avviare una causa contro la società di via Aldo Rossi. Secondo la difesa del 55enne e nello specifico l’avvocato Francesco Rotondi, il licenziamento sarebbe stato ‘ritorsivo’ in quanto arrivato dopo che il dirigente avrebbe rifiutato 2,5 milioni di euro offerti dal Milan per andare via.

La richiesta economica

Fassone avrebbe chiesto al club, riferisce Tuttosport, la bellezza di 30 milioni di euro come risarcimento per danni biologici e morali e per i mancati emolumenti degli ultimi mesi (da settembre in avanti). I rossoneri non possono spendere una simile somma considerate anche e soprattutto le sanzioni dell’Uefa per il mancato rispetto del Fair Play Finanziario. La richiesta è decisamente alta ma farebbe parte della ‘strategia’ per trovare un accordo con il Milan. Fassone punterebbe di fatto al reintegro nel consiglio di amministrazione ma l’ipotesi sembra del tutto irrealizzabile alla luce dei forti contrasti in atto, e pure di quanto emerso alcune settimane fa. Secondo la Repubblica nel corso del suo mandato l’ex ad avrebbe infatti fatto spiare, tramite un’agenzia investigativa privata, quattro giornalisti per capire in che modo ottenessero alcune informazioni sulla situazione finanziaria del Diavolo. Quando cioè erano numerose le indiscrezioni sulle difficoltà economiche delle proprietà cinese.