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Gianluca Vialli sul cancro: "Sto meglio, non c'è segno della malattia"

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Gianluca Vialli racconta il cancro: "Ho fatto 17 mesi di chemioterapia, ora sto meglio non ci sono più segni della malattia"

Il mondo del calcio era stato fortemente scosso dalla notizia del cancro al pancreas di Gianluca Vialli. Da l’annuncio, circa due anni fa, l’ex attaccante della Juventus e della Sampdoria ha iniziato un lungo percorso di lotta contro la malattia che ora sembra essere stata vinta. In un’intervista rilasciata a Repubblica è stato lo stesso Vialli a parlare del suo stato di salute: “A dicembre ho concluso diciassette mesi di chemioterapia, un ciclo di otto mesi e un altro di nove. È stata dura, anche per uno tosto come me. Dura, dal punto di vista fisico e mentale. Gli esami non hanno evidenziato segni di malattia. Sono felice, anche se lo dico sottovoce”.

Vialli sulla malattia: “Sto meglio”

Questi segnali di speranza implicano anche un piccolo ritorno alla normalità, così descritta dall’ex centroavanti della nazionale italiana: “Significa vedersi di nuovo bene allo specchio, guardare i peli che ricrescono, non doversi più disegnare le sopracciglia con la matita. In questo momento, può sembrare strano ma mi sento quasi fortunato rispetto a tanta gente”. Nelle sue parole non è mancato un riferimento alla pandemia da coronavirus che ha travolto il mondo sulla quale il punto di vista di Vialli è netto: Vorrei che la famosa frase ‘quello che conta è la salute’ diventasse davvero centrale. Vorrei che non accettassimo più nessun taglio alla sanità pubblica. Vorrei che non crollassero più i ponti, e che la sicurezza delle persone diventasse prioritaria. Vorrei che ci ribellassimo a queste città piene di smog che uccide”.

Il calcio e la ripresa del campionato

Vialli è stato calciatore, poi commentatore sportivo e ora capo delegazione della Nazionale, dunque conosce molto bene il mondo del calcio, fermo da settimane con tanto di polemiche di presidenti che vogliono riprendere il prima possibile e calciatori che chiedono di essere tutelati. “Si dovrebbero dimenticare gli interessi di parte e gli egoismi, anche se capisco i presidenti alle prese con una crisi mai vista – ha detto Vialli che poi ha aggiunto – Qualcuno per forza di cose ci rimetterà. Un errore da non commettere è la fretta. Si abbia fiducia nelle competenze di quelli che se ne intendono e ci dicono cosa fare: preghiamo che lo sappiano davvero. E si torni in campo solo quando i medici e gli esperti diranno che è possibile”.