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Fallimento Parma, chiesti 6 anni di carcere per Ghirardi e Leonardi

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Tommaso Ghirardi e l'ex ad Leonardi rischiano 6 anni di acrcere per l'accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento del Parma.

L’accusa ha chiesto la condanna a 6 anni di carcere per Pietro Leonardi e Tommaso Ghirardi, artefici del fallimento del Parma nel 2015. Insieme alla bancarotta fraudolenta, saranno da valutare possibili condanne collaterali per reati minori di natura patrimoniale. I ducali dopo 5 anni anni tra dilettanti e serie cadette, con ambizione sono ritornati in Serie A, dove sognano un posto in Europa.

Fallimento Parma, carcere per Ghirardi e Leonardi

A fine luglio il tribunale di Parma si pronuncerà sulla sentenza di 6 anni di carcere richiesti dall’accusa per Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi, protagonisti in negativo del fallimento della società ducale nel 2015.

L’ex presidente e l’ex ad dell’epoca sono stati accusati di bancarotta fraudolenta, ma potrebbero vedersi aggravare la sentenza con altri reati meno gravi, di natura patrimoniale.

La storia del fallimento

Nel 2015 Ghirardi intavolò delle trattive di cessione della proprietà con il magnate albanese Rezart Taci e poi con Giampietro Manenti. Il passaggio avvenne con Manenti, ma quest’ultimo, coinvolto in un’inchiesta realtiva a carte di credito clonate riportò nel baratro il Parma.

La società nel 2016 ripartì dalla categoria dilettanti, per ritornare con forza e ambizione in Serie A, dove tuttora milita e sogna addirittura un piazzamento europeo.

Il pm ha richiesto pene inferiori ad altri 13 imputati nella vicenda. Al momento della dichiarazione del fallimento, infatti, il Parma presentava 218 milioni di debiti.